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02. 05. 2024 04:52

Il beach soccer che vince nella metropoli: «Città di Milano di nome, non ancora di fatto»

Dopo l’ottimo risultato in Coppa Italia, con il quarto posto finale, la squadra milanese di beach soccer insegue nuovi orizzonti. A partire da un campo in città, ammette Luca Cataldo: «Avanti con i mezzi che abbiamo a disposizione»

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Da vero artefice della rinascita della Milano del beach soccer, Luca Cataldo ha voglia di sbalordire e di arrivare in vetta. La semifinale raggiunta nella recente Coppa Italia, dopo aver eliminato Sambenedettese e Roma (e aver patito contro Catania e Viareggio), è solo il primo tassello di un lungo percorso: «Un bel cammino iniziato anche con la prima tappa del campionato. Siamo fermi a quota zero punti, ma abbiamo perso le due gare solo ai rigori: sul campo siamo sempre stati all’altezza di squadre importanti».

Città di Milano beach soccer, il bilancio della stagione di Luca Cataldo

Cataldo, partiamo proprio da qui: avete fermato sul pari il Pisa.
«Arrivavano da due anni di sole vittorie. Direi che il percorso tecnico è ottimo, certo poi bisogna anche vincere».

In Coppa Italia siete stati una bella sorpresa.
«Non direi, visto che siamo consapevoli di avere una buona rosa. In semifinale abbiamo affrontato Catania, una realtà più pronta a queste partite. E siamo crollati di testa».

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Intanto Città di Milano si allena ancora a Novara…
«Già. Non abbiamo un campo casa fisso, siamo semi professionisti che si allenano come dilettanti, tre sere a settimana, dopo le 18.30. Gli altri svolgono allenamenti doppi tutti i giorni».

luca cataldo
luca cataldo

Come si può fare a colmare il gap?
«È difficile, ma noi andremo avanti per il nostro percorso con i mezzi che abbiamo a disposizione. E ci faremo trovare pronti. Stiamo parlando con la Regione, c’è interesse ad aiutarci ma stiamo incontrando difficoltà a livello burocratico. Non sarebbe male avere supporto a livello pubblico e privato, perché anche se siamo uno sport di nicchia crescono l’ambizione, la società, ma anche i costi del movimento».

Sarebbe bella una tappa della Serie A organizzata a Milano.
«Non sarebbe male, serve qualche benefattore milanese che ci affianchi. Milano ha dei costi molto più alti di qualsiasi località italiana. E poi è difficile trovare qualcuno che appoggi il Città di Milano se ci alleniamo in Piemonte. In Lombardia non esistono campi e senza campo non possiamo migliorarci, creare un settore giovanile, una Under 20 e una squadra femminile».

Obiettivi per questa stagione?
«Avere continuità di risultati per arrivare alle Finali Scudetto. Le prestazioni finora sono ottime, ma se non arrivano risultati rimarranno isolate e senza senso. E, una volta raggiunte le Finali, ci porremo obiettivi».

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