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02. 05. 2024 03:14

Matteo Rizzo, Milano pensa ai cinque cerchi: «Sento già l’atmosfera dei Giochi»

A tu per tu con Matteo Rizzo, vanto italiano (e milanese) nel pattinaggio di figura: «Il gruppo azzurro è in crescita, spero che Milano-Cortina aiuti a far crescere le strutture»

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Con i Giochi Invernali praticamente alle porte (tre anni, in termini organizzativi, sono un tempo non così lungo) Milano comincia a prepararsi per il grande evento chiamando a raccolta il pubblico. Nello scorso fine settimana Ice Camp 2023 ha dato la possibilità di conoscere le discipline invernali ai curiosi presenti all’Idroscalo. Tra gli istruttori d’eccezione, il milanese Matteo Rizzo, che a Milano-Cortina 2026 punta a un ruolo da protagonista nel pattinaggio di figura.

Matteo Rizzo, sguardo verso i Giochi

Com’è andata l’iniziativa?
«È stata molto importante perché è una delle prime volte che si crea un evento apposta per far conoscere le discipline della nostra Federazione. La cosa più bella è vedere la gente che si diverte. Quando vengono qui scoprono nuovi mondi».

Si avverte già l’atmosfera olimpica?
«Decisamente. Si vedono in giro le pubblicità, si comincia a parlarne in televisione. Noi atleti ci pensiamo anche ora perché facciamo programmazione con il team a livello stagionale e sei costretto a riflettere anche su un appuntamento così distante».

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Come si approccia negli anni precedenti un atleta che punta ai Giochi?
«Tre anni sono comunque tanti, personalmente ho ancora tre Europei e due Mondiali in cui l’obiettivo è inanellare buoni risultati e consolidarmi. Ora siamo in estate e la fase di preparazione per noi è blanda, trattandosi di discipline invernali. Diciamo che più che altro tiriamo le somme. Però il mio non è uno sport dove da un anno all’altro diventi numero uno al mondo. Il ranking si basa sull’ultimo triennio e quindi ti serve solidità nelle prestazioni».

Il movimento italiano è pronto per i Giochi?
«Io vedo un gruppo che sta crescendo. Essendo una disciplina meno seguita di altri sport, avere un gruppo forte fa sì che tutti quanti si avvicinino di più e che si possano raggiungere determinati risultati».

Credi che i Giochi aiuteranno davvero la città in termini infrastrutturali?
«Sono cresciuto a Sesto San Giovanni e da cinque anni a questa parte mi sono trasferito a Bergamo. Quando ci sono eventi come le Olimpiadi, le strutture teoricamente crescono. Ci fosse la possibilità in futuro, l’idea di stare a Milano la prenderei in considerazione».

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