14.2 C
Milano
26. 04. 2024 17:17

San Siro, un limbo di mille giorni. Ma Sala tira dritto

Oltre tre anni dopo il lancio dell'idea, Inter e Milan non hanno ancora la certezza di poter realizzare lo stadio in comune

Più letti

È ancora il momento dell’incertezza, dei tempi lunghi, dei “vedremo”. Il nuovo stadio a San Siro di Inter e Milan vive in un limbo perenne, mille giorni e più dal lancio del progetto per non avere ancora la sicurezza che l’impianto si farà. La polemica infuria, si attende il momento del dibattito pubblico voluto dai Verdi e accordato dal sindaco, Giuseppe Sala. Ci sarebbe bisogno di un progetto esecutivo, ma costa soldi che i club non vogliono investire senza avere la certezza di arrivare alla costruzione.

San Siro, il nodo del dibattito pubblico e il fronte del “no”

sala«C’è una via di mezzo, le due squadre stanno lavorando per fare qualcosa che non è il puro rendering, ma un progetto – ha spiegato ieri il primo cittadino –. Non voglio nemmeno io impegnare i club a spendere milioni su un progetto esecutivo senza la certezza che si andrà avanti. Io penso che sarà così, ma li capisco. Certo non sarebbe bello vedere lo stadio a Sesto San Giovanni».

La certezza di Sala sulla realizzazione dello stadio cozza con una fazione agguerrita che va da una parte della maggioranza fino ai Comitati di quartiere, passando per nomi importanti al di fuori del mondo politico come l’ex presidente nerazzurro Massimo Moratti (che anche ieri ha ribadito di non vedere «la necessità di costruire un nuovo stadio») a tifosi vip e alcuni ex calciatori di Inter e Milan. “Spillo” Altobelli, ad esempio, ha minacciato tra il serio e il faceto di incatenarsi ai cancelli del Meazza per non farlo demolire.

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

L’esito peggiore per la città sarebbe quello di veder sorgere altrove lo stadio “rossonerazzurro”. Al momento l’ipotesi Sesto San Giovanni pare più uno spauracchio che una realtà. L’iter dovrebbe ricominciare da capo, non che stia avanzando a passo spedito, e non è detto che il fronte del “no” eviti di manifestarsi solo spostandosi in periferia. Lo stadio fa gola a molti, fuori dai confini milanesi.

Da qualche giorno si parla addirittura di un possibile spostamento a Legnano, ben oltre la periferia cittadina e l’hinterland. A prescindere da dove sorgerà, se l’impianto non vedrà la luce nel capoluogo diventerà di prepotente attualità la destinazione del Meazza, che perderebbe tutte le partite della Serie A. I soli concerti o gli eventi una tantum non possono bastare per coprire circa 10 milioni di euro annui per manutenzione e gestione.

San Siro, il punto degli architetti

Nel dibattito per lo stadio di San Siro entra anche l’Ordine degli architetti di Milano. È infatti previsto per domani alle 18.00 un incontro sul futuro del distretto, nonché dell’impianto che ospita Inter e Milan. Si svolgerà nella sede di via Solferino 17/19. La partecipazione è gratuita, pur con un numero di posti limitato e l’evento verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook dell’Ordine.

«Abbiamo sentito l’esigenza di affrontare questo delicato tema per la città di Milano perché ci siamo resi conto che dal dibattito pubblico sui giornali si coglie una certa carenza di cultura specifica sull’argomento – spiega Federico Aldini, presidente dell’Ordine degli Architetti di Milano –. Per diverso tempo la discussione si è ridotta a due schieramenti: i favorevoli al recupero della struttura sportiva esistente e i contrari. Posizioni, però, non supportate dalla necessaria competenza e consapevolezza di tutte le tematiche in gioco».

In breve

FantaMunicipio #27: quanto ci fa bene l’associazionismo cittadino

Pranzi, musica, poesia, arte, intrattenimento, questionari, flash mob e murales: tutto all'insegna dell'associazionismo cittadino e delle comunità che popolano...