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27. 04. 2024 02:41

Milano, maturità al via: tra curriculum e paure

La carica dei 24mila studenti alle prese con l’esame della vita, ancora rinnovato

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La notte prima degli esami di Maturità per i primi studenti è già passata. A Milano i maturandi sono più di 24mila, esaminati da 574 commissioni, con tutti i presidenti nominati in tempo, anche se a fatica.

Maturità, tutti pronti per il maxi-orale

Il “maxi-orale” dura circa un’ora per ogni candidato ed è suddiviso in quattro parti: discussione dell’elaborato scritto; discussione di un breve testo di letteratura italiana già oggetto di studio; analisi di un argomento scelto dalla commissione; presentazione dell’esperienza di Pcto (ex alternanza scuola lavoro).

L’unica novità rispetto all’anno scorso, ma anche in assoluto, è il curriculum, un documento che presenta le attività extrascolastiche svolte dallo studente negli ultimi tre anni e che la commissione deve considerare durante il colloquio. Questa parte è stata oggetto di discussione tra presidi, studenti e docenti.

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Ph. Agenzia Fotogramma

«Il curriculum dello studente dovrebbe servire a mettere in luce esperienze che i ragazzi non hanno potuto fare perché chiusi in casa: oltre al danno, la beffa», commenta a Mi-Tomorrow Daniele Nappo, direttore amministrativo dell’istituto paritario Freud di Milano. «I ragazzi sono stati costretti a subire oltre al distanziamento sociale e alla Dad, scelte totalmente inopportune come questa, anche perché sono arrivate solo ad aprile».

Un nuovo sondaggio sulla Dad

Poche settimane fa l’Istituto Freud aveva elaborato un sondaggio tra i suoi 700 studenti, 150 dei quali impegnati nell’esame di Stato, sugli effetti della didattica a distanza. In generale i ragazzi hanno ammesso di provare ansia e difficoltà di apprendimento a causa della mancata relazione diretta con i docenti.

Inoltre il 50% teme che la sua promozione conti di meno, perché ottenuta più facilmente negli anni dell’emergenza sanitaria: come se avesse ottenuto un “6 politico”. Il 60% crede che questo aspetto potrà influenzare negativamente sul colloquio di lavoro.

Il 70% si sente infatti meno preparato rispetto a chi non ha vissuto un biennio scolastico così travagliato. «Chi fa la Maturità quest’anno ha frequentato a distanza anche metà della quarta – prosegue Nappo -. La mancanza di relazioni, il perdurare della Dad, la convivenza forzata a casa con genitori e fratelli ha portato a un aumento di paure che si ripropongono in un momento così importante per la propria formazione.

A ciò si aggiunge che questi ragazzi saranno etichettati come i “promossi del covid” e avranno difficoltà sul lavoro e all’università. Dopo questo anno e mezzo, abbiamo imparato a utilizzare le tecnologie; a settembre, però, non dovrà più essere messa in discussione la ripresa in presenza».

La testimonianza dallo scientifico Donatelli-Pascal:«L’esame? Basta stare calmi»

Mattia Armonia, del liceo scientifico Donatelli-Pascal, è stato uno dei primi studenti d’Italia ad affrontare il maxi-orale di quest’anno. Mi-Tomorrow ha catturato le sue emozioni subito dopo la fine della Maturità il 16 giugno, primo giorno di esami.

Come è andata?
«Molto bene. I professori erano tranquilli. Ho parlato del mio elaborato e poi mi hanno fatto una domanda sulla poesia I pastori di Gabriele D’Annunzio. Infine mi hanno chiesto di partire da un testo latino di Tacito per collegare tutte le altre materie».

Hanno tenuto in considerazione il tuo curriculum?
«Non mi hanno chiesto niente, in compenso ho dovuto parlare della mia esperienza di alternanza scuola-lavoro».

Cosa hai pensato quando hanno estratto il tuo nome fra i primi?
«All’inizio avrei preferito fare l’esame il secondo o il terzo giorno, così da assistere prima agli orali dei miei compagni, ma ora che ho l’ho passato sono contento di averlo sostenuto subito. Non credo nello studio concentrato alla fine: per questo negli ultimi due giorni non mi sono chiuso in casa a ripassare. Ho pensato che fosse sufficiente ciò che avevo studiato fino a quel momento».

Quali consigli puoi dare ai ragazzi che sosterranno l’esame nei prossimi giorni?
«Cercare di restare sempre calmi. Sia i professori che il commissario esterno sono molto comprensivi perché conoscono la situazione che abbiamo vissuto in questi due anni. E poi consiglio loro di sorridere sempre, anche quando non conoscono la risposta a una domanda: è un’esperienza che si fa una sola volta nella vita e bisogna godersela».

Come hai vissuto questi due anni?
«Ho sofferto soprattutto durante i mesi del lockdown del 2020 per la mancanza di contatto con gli amici e per non poter uscire né fare sport. Non ne ho risentito tanto, invece, a livello scolastico perché ho sempre studiato per me stesso e non per i voti».

Ti senti etichettato come “il maturando del Covid”?
«No, anche perché preferisco gli scritti all’orale: per me la prova non era più semplice rispetto a quella degli anni pre-pandemia. Inoltre penso che avremo tutto il tempo di dimostrare ciò che valiamo anche dopo la fine della scuola».

Cosa farai l’anno prossimo?
«Sono indeciso fra ingegneria gestionale e ingegneria matematica al Politecnico. Ho passato i test quando ero in quarta, ora devo solo scegliere l’indirizzo preciso»

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