In vista della ripresa scolastica di settembre i mezzi pubblici finiscono sotto la lente di ingrandimento. Negli ultimi mesi la capienza è passata a Milano dal 50 all’80%. Ci saranno delle modifiche a settembre anche in correlazione alla diffusione della variante Delta?
Per l’Ats il rischio è contenuto
Secondo gli studi dell’ats milanese la diffusione della variante Delta è un potenziale fattore di rischio per la diffusione sui mezzi pubblici, ma non così rilevante da prevedere nuove misure drastiche.
In sostanza le misure adottate fin qui per la ripartenza hanno funzionato. «Il rapido aumento di prevalenza della variante Delta impone di considerare misure di distanziamento fisico più stringenti in ogni occasione di contatto tra le persone – raccontano gli esperti di Ats al Corriere -.L’attuale indice di occupazione dei mezzi di trasporto dell’80 per cento, soprattutto in prospettiva di riapertura delle scuole, potrebbe rappresentare un potenziale fattore di amplificazione del contagio».
Tuttavia nei vari studi eseguiti dall’Ats finora l’unica correlazione tra la diffusione del virus e i mezzi pubblici è il tempo di percorrenza. Da un lato il maggior tempo passato sui mezzi pubblici potrebbe significare dover cambiare ripetutamente pullman o metro e ritrovarsi in attesa del mezzo a chiacchierare senza mascherina nei pressi della pensilina o ad un punto di ritrovo con i compagni come potrebbe essere un bar. Dall’altro spesso chi utilizza maggiormente i mezzi proviene da quartieri più svantaggiati, dove il rischio Covid è tendenzialmente più alto.