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03. 05. 2024 08:23

Sulle ali del cavallo bianco, Cosmo dal cielo all’Alcatraz: «Sarà un grande rito pagano collettivo»

L'artista arriva in via Valtellina per due attesissimi concerti

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A inizio marzo un misterioso cavallo bianco volava sulla città di Milano, un simbolo liberato nel cielo da Cosmo perché oggetto del suo nuovo album, Sulle ali del cavallo bianco, appunto. Un nuovo progetto che l’artista porterà sul palco dell’Alcatraz domani sera e giovedì che lui stesso racconta «essere stato essenziale per liberare nuove energie».

Cosmo arriva all’Alcatraz: «Milanesi, vi stupirò con i miei live senza barriere né censure»

Raccontaci questa tua nuova fase artistica.
«In questo album è accaduto tutto in maniera davvero spontanea. Ho sentito l’esigenza di far uscire un lato più intimo, più romantico, sia nelle tematiche che nei suoni».

Come mai?
«Durante la realizzazione del disco ho vissuto un periodo molto intenso, di riscoperta e di rifondazione di un legame importante. Avevo tanto amore dentro, tante cose da raccontare e l’unico modo per farlo era metterle in musica. L’amore è sicuramente uno dei temi principali, per questo ho scritto canzoni come L’abbraccio e Tutto un casino».

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Cosa rappresenta il cavallo bianco?
«E’ la fantasia, la creatività senza compromessi. Il viaggio sul cavallo bianco è imprevedibile e può portare ovunque, senza limiti di tempo o spazio. Quello che auguro alle persone è di farsi un giro sopra, di abbandonare i lidi sicuri, i confini della propria identità e andare senza paura verso l’ignoto».

Vivi a Ivrea, come vedi Milano?
«Qui ho fatto alcuni dei concerti più importanti della mia vita. Personalmente credo che sia una città affascinante, ma è anche vero che ti spinge a correre continuamente. Io vivo in provincia, in un paesino di 25mila abitanti, e sono convinto che un ambiente meno inquinato, anche dal punto di vista artistico, stimoli l’immaginazione».

Domani e giovedì riempirai l’Alcatraz.
«Sarà un grande “rito pagano” collettivo, una festa dove si canta, si piange, si ride e si balla dando al corpo quello che il corpo vuole. Porterò al pubblico di Milano la mia musica senza barriere né censure. Quello che conta alla fine per me è lo stupore: voglio che i live di Milano siano per chi mi segue e per i nuovi arrivati un’occasione di apertura mentale e di comunità, di vivere una magia che unisce le persone, le anime e i corpi».

Regalerai al pubblico un’esperienza diversa, quella di vivere un concerto senza telefoni.
«Ho deciso di invitare il pubblico dei live a non fare foto e video durante il concerto principalmente per una questione di empatia. Sono convinto che non usare il cellulare cambi profondamente l’esperienza e l’energia. Una delle cose a cui tengo di più è che il viaggio sia condiviso da tutti allo stesso modo e con la stessa intensità, e quello che ho visto in queste prime date del tour è stato qualcosa di magico: un tripudio di mani, corpi liberi e occhi negli occhi».

10 e 11 aprile alle 21.15
Alcatraz
Via Valtellina, 21/27
Biglietti: da 34,50 euro su ticketone.it

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