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03. 05. 2024 00:55

Leandro Erlich, a Palazzo Reale la prima grande mostra europea del re delle illusioni

"Leandro Erlich. Oltre la soglia" propone ben 19 opere

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E’ tutto pronto a Palazzo Reale per la prima grande mostra europea di Leandro Erlich, il re delle illusioni. Si tratta di una delle maggiori figure di spicco della scena artistica internazionale, le cui mostre, in tempi recenti e in tutto il mondo, hanno conquistato numeri record di visitatori. Promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, in collaborazione con lo Studio Erlich con la curatela di Francesco Stocchi, “Leandro Erlich. Oltre la soglia” propone ben 19 opere, tra le più note e iconiche, per la prima volta riunite in una sola sede.

Chi è Leandro Erlich

Nato a Buenos Aires nel 1973, Leandro Erlich si definisce “un artista concettuale che lavora nel regno del reale“, e le sue installazioni sono il frutto di una ricerca profonda che gioca con i paradossi della percezione, utilizzando illusioni ottiche ed effetti sonori per scuotere le nozioni di senso comune. Palazzi su cui ci si arrampica (virtualmente), case sradicate e sospese in aria, ascensori che non portano da nessuna parte, scale mobili aggrovigliate come fossero fili di un gomitolo, sculture spiazzanti e surreali, barche che galleggiano in assenza di acqua, persone sospese alle pareti, video che sovvertono la normalità.

Leandro Erlich
Leandro Erlich

Leandro Erlich, la mostra

Il percorso espositivo inizia a sorprendere già nel Cortile di Palazzo Reale, dove è allestita la monumentale installazione site-specific “Bâtiment”, creata nel 2004 per la Nuit blanche di Parigi. Il meccanismo espositivo è tuttavia sempre lo stesso: appoggiata orizzontalmente a terra è posizionata la riproduzione della facciata di un edificio, con balconi, nicchie, fregi, tettoie. I visitatori si “appendono” virtualmente alle decorazioni e un grande specchio inclinato a 45 gradi riflette l’immagine a terra su un piano verticale, dando l’illusione di una facciata reale e la sensazione che la legge di gravità non esista più. Le installazioni proseguono nelle sale al piano terra di Palazzo Reale.

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Leandro Erlich, altre opere

Si va da “Rain”, un’affascinante inversione tra esterno e interno, che sfida la certezza razionale per cui può piovere solo “fuori”, a “Staircase” che riproduce una scala vista dall’alto e piegata da un lato, che crea in chi la guarda un senso di vertigine e disorientamento.

“Hair salon”, così come “Changing” (entrambe del 2008), sono opere che ruotano intorno alla perturbante mancanza di riconoscimento di sé stessi in uno specchio e al successivo riconoscimento. “Window captive reflection” (2013) è una finestra che rivela una doppia immagine: la scena all’esterno e l’interno che si riflette nel vetro.

In breve

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