Spaziare tra gli spazi e i mezzi espressivi. Può essere la bussola per muoversi in una giornata lungo le coordinate dell’arte. Per conoscere le meraviglie formato scultura di Francesco Somaini c’è una mostra moltiplicata per tre, su tre sedi in città (una con vista Duomo). La fotografia intimista di Ziqian Liu svela la doppia anima dell’autoritratto in una galleria che vale la pena frequentare. E poi c’è la pittura, firmata Giacomo Feltrinelli, in un locale speciale, dove i quadri, come la musica, fanno parte del menu.
Mostre a Milano, Feltrinelli da DaDa in Taverna
A Giacomo Feltrinelli interessa l’ordinaria quotidianità. In particolare quella che s’incontra (letteralmente) per strada. Cartelli di divieto, strisce pedonali, frecce di direzione: la segnaletica nel suo complesso e col suo codice semi-muto, composto da simboli che vanno oltre le parole e sono intesi da tutti. Giacomo li osserva, li misura dal vivo con precisione certosina e poi torna nel suo studio per replicarne le forme sulla tela. Le geometrie mantengono intatta la loro essenza, ma tutto il resto cambia.
A cominciare dai colori, pop e seduttivi rispetto al rigore imposto dal codice stradale. Non solo bianco e nero, rosso e blu (due classici di stop e senso unico), ma tutte le tinte possibili, cariche e squillanti, perché in un quadro vale tutto. Nel gioco di astrazione l’origine di quelle forme è ricordata dal materiale. Il cemento dalla strada passa alla tela, steso sulla superficie prima dell’acrilico, mentre i triangoli, i rettangoli, le frecce tracciano nuovi teoremi e suggeriscono alla mente altri percorsi. Le opere di Feltrinelli si possono vedere fino al 31 agosto nelle sale del ristorante DaDa in Taverna, nel distretto delle 5Vie.
Qui è stata appena inaugurata la rassegna Entrata Libera, curata da Erica Bernardi. «DaDa è uno spazio eclettico in cui vogliamo far convivere ogni forma d’arte, dalla cucina alla musica fino alla pittura», spiegano i titolari del locale Paolo Anzil e Davide La Grotteria. A settembre sarà la volta di Andrea Marinelli, giovane scultore che gioca con la luce.
Dada in Taverna
Via Morigi 8
Orari: lunedì 10.00 – 15.00
da martedì a domenica 10.00 – 15.00 | 17.00 – 01.00
Fino al 31 agosto
Mostre a Milano, gioco di specchi
Contemplarsi. È il mantra che serpeggia da una parete all’altra dell’Other Size Gallery, sede della mostra Ziqian Liu. Inner Eye, a cura di Claudio Composti. Un’esposizione intima ed elegante, che fa eco al mezzo espressivo dell’artista a cui la personale è dedicata. Ziqian Liu (nata in Cina nel 1990) ha scelto l’autoritratto come tema centrante del suo fare artistico proprio per il suo valore contemplativo. «Nella vita di tutti i giorni abbiamo molto tempo per comunicare con gli altri, ma penso che sia necessario dedicare del tempo anche a se stessi», dice.
Nelle sue fotografie, dalla forte valenza pittorica, il corpo è accostato a elementi naturali (fiori o frutta) in composizioni delicate, che trasmettono, con un uso sapiente del colore, della luce e delle forme, un senso di pacata contemplazione. L’armonia delle scene allude da una parte all’auspicio di un equilibrio tra l’essere umano e il mondo che lo circonda e dall’altra a un lavoro della fotografa fortemente introspettivo.
Il suo volto, però, non si vede mai o compare a piccoli tratti e questo è un fuoriprogramma rispetto ai canoni classici dell’autoritratto, un cambio di rotta che favorisce l’immedesimazione dell’osservatore. Chi guarda infatti, vede la fotografa di spalle, dietro un vetro o in piccoli specchi dove è riflesso un occhio oppure una mano o un braccio teso. E a quel punto riceve una sorta di invito a immaginare il resto di quel corpo o a sostituirlo con il proprio, in un gioco di rimandi tra sé e l’altro.
Other Size Gallery c/o Workness Milano
Via Andrea Maffei 1
Orari: lunedì – venerdì 10.00 – 18.00
Fino al 16 settembre
Mostre a Milano, Francesco Somaini e la città
Bronzo e ferro. Marmo e gesso lavorati anche con getti di sabbia a forte pressione che sono stati il suo inedito scalpello. Francesco Somaini ha creato sculture leggere e potenti. Vitali e simboliche. Incarnazione di un’energia interna pronta a librarsi e fluire nella materia, in una carriera lunga mezzo secolo, dal dopoguerra al primo 2000. L’attività intensa e operosa dell’artista con le tante meraviglie che ha regalato alla città è ripercorsa dall’antologica, Somaini e Milano, allestita contemporaneamente in tre sedi.
A Palazzo Reale, l’esposizione curata da Luisa Somaini e Francesco Tedeschi racconta con 70 opere effetto magnete la ricerca scultorea dal 1948 all’ultima stagione. Negli spazi degli Archivi al quarto piano del Museo del Novecento, la mostra Gli incontri, a cura di Danka Giacon e Luisa Somaini, si concentra invece sulle collaborazioni con protagonisti del mondo culturale del tempo attraverso oltre 100 lavori. Tra questi, belli come dipinti, i bozzetti di Somaini per i mosaici pavimentali realizzati in edifici e contesti urbani progettati da Luigi Caccia Dominioni, e i reportage intensi di Ugo Mulas ed Enrico Cattaneo che ritraggono lo scultore al lavoro nel suo atelier.
E poi c’è la Fondazione Somaini con la personale curata da Fulvio Irace e Luisa Somaini. Esposti un centinaio di disegni, progetti, modelli, sculture e fotomontaggi per documentare la riflessione e l’aspirazione dell’artista a modellare le città con i suoi interventi.
Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi, piazza Duomo 12
Museo del Novecento, Spazio Archivi, piazza Duomo 8
Orari per entrambe le sedi: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 10:00 alle 19:30 giovedì dalle 10.00 alle 22.30
Fondazione Francesco Somaini Scultore
corso di Porta Vigentina 31 (ingresso da via Cassolo)
Orari: giovedì, venerdì, sabato dalle 10.00 alle 17.00
Fino all’11 settembre