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28. 04. 2024 12:26

Riapre lo “scurolo” in Duomo, la cappella dove sono conservate le spoglie di San Carlo

Il 3 novembre l'inaugurazione dopo 2 anni di restauri

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Il suo nome, “scurolo”, dal milanese “scuroeu” e letteralmente significa “luogo oscuro” è la cappella dove sono conservate le spoglie di San Carlo Borromeo, co-patrono dell’arcidiocesi, è un eccellente esempio di arte barocca. Tuttavia, questa cappella sotterranea ottagonale, situata accanto alla cripta del Duomo di Milano, è tutto tranne che buia. Senza dimenticare la bellezza della cappella, con pareti adornate da pannelli di marmo e tessuti ottocenteschi decorati, successivamente arricchiti con ricami realizzati in filati di seta, oro e argento.

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Duomo

San Carlo, lo “scurolo” riapre per la preghiera dall’11 novembre

La cappella è rimasta chiusa al pubblico per due anni a causa di lavori di restauro. Ora è stata riaperta, e in occasione di questo evento, la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano ha organizzato una conferenza e visite guidate. Domani, in occasione della solennità liturgica di San Carlo, l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, presiederà il pontificale e successivamente visiterà lo “scurolo”. Quest’ultimo sarà aperto al pubblico per la preghiera a partire dall’11 novembre, dal lunedì al sabato, dalle 8.00 alle 10.00.

I turisti, invece, potranno visitare la cappella dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17 e il sabato dalle 10 alle 16. La riapertura sarà anticipata da una conferenza il 10 novembre alle 19, presso il Duomo, intitolata “Lo splendore della fede” e dedicata al restauro.

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Lo “scurolo” fu commissionato dal cardinale Federico Borromeo

La cappella “scurolo” fu commissionata dal cardinale Federico Borromeo nel 1606, quando ricopriva la carica di arcivescovo di Milano. La decorazione in lamina d’argento cesellato richiese oltre cinquant’anni di lavoro. L’urna di cristallo, disegnata da Cerano, che ospita il corpo del Santo, fu donata da Filippo IV di Spagna. La maschera in argento sul volto di San Carlo Borromeo fu voluta da papa Paolo VI. Tuttavia, a causa dei secoli di accumulo di polvere e sporcizia, l’originaria splendida dello “scurolo” era ormai quasi scomparsa.

Gli oggetti d’argento erano così ossidati da sembrare quasi neri. Alcune parti delle tappezzerie erano lacerate e consumate, alcune addirittura pericolanti. Le parti lignee, invece, erano rovinate da tarli e ricoperte da spesse strati di vernice.

San Carlo, con il restauro dello “scurolo” è stata rinnovata anche l’illuminazione

Questa è stata la ragione principale per cui è stato avviato il restauro, un progetto fortemente sostenuto dalla Veneranda Fabbrica e dal Capitolo Metropolitano e portato a termine grazie al supporto del Ministero delle Infrastrutture e della Regione. Inoltre, il restauro ha fornito l’opportunità di rinnovare gli impianti e il sistema di illuminazione della cappella, progettata da Pietro Palladino.

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