Kublai presenta ai lettori di Mi-Tomorrow il suo nuovo EP Sogno vero, la sua voglia di rinascita nata come un monologo.
Kublai:«A Milano mi sento a casa»
Di cosa parla Sogno vero e quale parte di te racconta?
«L’ho scritto con Mamo (già batterista degli Io?drama, altra band milanese). Abbiamo condiviso una situazione difficile qualche anno fa e comporre assieme è stato di grande aiuto, almeno per me. Questo EP è una voglia di rinascita, una spinta verso l’uscita dell’incubo, in direzione di un sogno – la musica – meno tormentato».
Quale voce milanese hai di riferimento nella tua scrittura e perché?
«Kublai è un progetto che si propone di sfuggire il più possibile ai generi e ai riferimenti. Però nella mia formazione musicale la figura di Enzo Jannacci è stata molto importante: nel mio primo album Kublai (2020) c’è un suo cameo in un brano. Ma parliamo di un’altra epoca».
In quale quartiere di Milano vivi e in che modo ha influito sulla tua formazione artistica?
«Abito vicino a piazza Cinque Giornate, è una bellissima zona, ma non si fa notare per la musica in particolare. Non lontano da casa frequento molto l’Arci Bellezza, è un luogo storico di Milano, ma specialmente dopo la pandemia è diventato un punto di riferimento per la scena di questa città. Lì devo dire che mi sento a casa».