La storica Torre Velasca torna a dialogare con la città presentando la nuova rinnovata piazza, concepita come un luogo di interscambio tra privato e pubblico, in linea con la strategia di progettualità e rigenerazione portata avanti dalla società di investimento Hines. Dopo aver concluso il restauro delle facciate e iniziato il restauro degli interni, tuttora in corso, con la nuova piazza Velasca si completa il progetto volto a ridare luce a un simbolo di Milano.
Torre Velasca, tutto sul nuovo spazio pedonale
L’accesso pedonale all’edificio, il recupero di spazi attigui prima inutilizzati e l’arredo urbano restituiranno a Milano una nuova area aperta alla città, con la piazza che dovrebbe essere pronta entro l’inizio del 2024. Il progetto di rigenerazione di Torre Velasca e della piazza circostante è curato dallo studio Asti Architetti, in collaborazione con lo studio CEAS, ESA Engineering, con ARS Aedificandi come General Contractor, in un continuo confronto con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Milano.
Il progetto di Piazza Velasca
Con autorizzazione ricevuta a febbraio 2023, il progetto è stato ispirato ai principi della conservazione e valorizzazione della piazza nel rispetto della Velasca e del contesto architettonico, prevedendo un totale cambiamento a favore della pedonalizzazione e del miglioramento della qualità ambientale. Con questi obiettivi, verrà creata un’unica area a pedonalità privilegiata, ovvero un unico piano unificato che si stacca dal podio perimetrale storico della Torre Velasca con l’eliminazione dei parcheggi a raso presenti e delle barriere architettoniche.
Torre Velasca, in piazza con i Sampietrini
La pavimentazione rivelerà il fascino di alcuni disegni e materiali lapidei che caratterizzano molte piazze del centro storico di Milano e sarà realizzata in lastre di trachite di ampie dimensioni, come ideale prolungamento dei pilastri nervati della Velasca nei quattro settori che circondano l’edificio, con la totale rimozione dell’asfalto presente nell’intera area. In particolare, i cubi di porfido rosso detti “Sanpietrini” tutt’ora presenti nelle porzioni di collegamento alla piazza, retrostanti la Torre, verranno riproposti nella pavimentazione di progetto come un elemento di ricucitura dell’intero isolato.