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02. 05. 2024 05:21

“Ucraina, Storie di Resistenza”. La mostra fotografica che racconta l’orrore della guerra

La mostra, aperta dal martedì alla domenica, vede scatti di Arianna Arcara e Mikhail Palinchak  - due foto-documentaristi - che hanno scattato la brutale aggressione russa in Ucraina

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“Ucraina, Storie di Resistenza.”, è questo il nome della mostra fotografica inaugurata a Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento – dal Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a Milano. La mostra, aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 17:30 vede scatti di Arianna Arcara e Mikhail Palinchak  – due foto-documentaristi – che hanno scattato la brutale aggressione russa in Ucraina. Le foto saranno visionabili fino al prossimo 12 marzo, mentre poi faranno rotta verso il Vaticano. Le immagini dei due fotografi – si legge in una nota del Consolato Americano – ci mostrano in modo diretto il dolore e la devastazione in Ucraina. I palazzi distrutti, le vite spezzate.

“Ucraina, Storie di Resistenza”: non solo dolore

Uomini, donne e bambini ucraini pieni di dolore, ma anche di determinazione. La mostra ha l’obiettivo di approfondire la conoscenza di ciò che sta succedendo al popolo ucraino, incoraggiare la riflessione e la discussione sulle cause e le conseguenze del conflitto con la Russia. Nella conferenza stampa di ieri, erano presenti il console degli Usa a Milano, Robert Needham e il console ucraino a Milano, Andrii Kartysh. 

A presentare la mostra, dopo averla ideata, è proprio il Console Statunitense: “Grazie di essere qui con noi in questa occasione. Grazie anche al comune di Milano per questa mostra e al direttore del museo del risorgimento. Siamo felici che il consolato generale Ucraino sia nostro partner in questa occasione. Vedendo queste foto non vedo solo edifici distrutti – ricorda il console – ma dei ricordi con la mia famiglia che giocavano e passeggiavano in quelle strade. È doloroso. Secondo le Nazione unite ci sono oltre 7 milioni di morti civili. Gli ucraini sono stati costrette ad abbandonare le loro case. Altri hanno lasciato il paese come profughi. Molto di loro hanno trovato sicurezza in paesi vicini come la Polonia, oppure in paesi come Italia e Stati Uniti. Dallo scorso febbraio, gli Stati Uniti hanno stanziato oltre un miliardo di dollari per aiuti economici all’Ucraina. Non possiamo restare a guardare. La storia ci chiede di aiutare: le loro foto sono parte della storia, e nel tempo difenderà la verità.”

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“Ucraina, Storie di Resistenza”: le parole del Console generale ucraino

Alle sue parole poi, ha preso parte anche il Console generale ucraino: “È un onore essere qui. È il risultato di un lavoro tra i fotografi italiani e ucraini e tra i due consolati e il comune di Milano. Tra due settimane ricorre l’anniversario dell’invasione, abbiamo scelto di non arrenderci perché sappiamo cosa significa vivere sotto un regime. La pace non è un qualcosa che si può scegliere e dimenticare, ma uno sforzo. La Russia non ha mai accettato che l’Ucraina potesse essere indipendente. Hanno provato a farci mollare – spiega – ma il nostro popolo ha mostrato la forza interiore per difendere il giusto. Le foto di oggi ci mostrano come la guerra abbia toccato le nostre vite. Quello che vedremo è un appello a tutti noi, la vita va vissuta perché tutto dipende da noi. Usciremo più forti da questa guerra. Ricostruiremo la pace. Vi chiediamo di continuare a supportare il nostro Paese e di boicottare la Russia. Nel nostro mondo la pace è la norma.”

Infine, a chiudere sulla mostra fotografica, hanno parlato i due fotografi che hanno scattato dal vivo la guerra in Ucraina, tra le città di confine e la capitale, Kiev. Per Arianna è complesso spiegare il lavoro del foto-giornalista: “Le news arrivano prima delle foto e del professionista in loco. Il nostro lavoro di fotografi è quello di restare lucidi perché sta vivendo un momento storico in prima persona. Al giorno d’oggi reputo importantissimo la fotografia tramite i giornali per dare subito a chi legge cosa succede ma che poi si possa mostrare in museo così che resti un documento. Motivazione? Paura? Sono cresciuta avendo un maestro che ha raccontato i grandi eventi con le sue foto. Ma in questo lavoro la cosa più importante è raccontare la storia dei civili, quello che faccio io. Non sto proprio in prima linea. Non sono news del giorno, ma continuano tutt’oggi ad arrivare foto come queste”.

Ucraina: le foto che raccontano la guerra

A seguire, anche Mikhael – fotografo documentarista ucraino, spiega il perché della mostra in pieno centro a Milano: “Vogliamo diffondere la verità su quando succede in Ucraina. Questa verità è l’unica per combattere la propaganda russa. Motivazione? Paura? Una domanda difficile. Una situazione diversa, ero molto coinvolto rischiando la vita. Non so perché mi adopero in ciò. Se la mia foto non è in grado di cambiare il mondo, spero possa cambiare la vita di qualcuno e renderla più facile. Queste immagini non traggono momenti attuali ma molte sono state scattate a febbraio o marzo scorso. Il motivo del perché mi piacciono è che smettono di essere il presente ma diventano un simbolo, una storia che si ripete ancora oggi.”

Foto: Arianna Arcara

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