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26. 04. 2024 02:21

Zapping Sipario, l’appuntamento settimanale con i teatri milanesi

Ecco cosa va in scena sui palchi milanesi

Più letti

Un ragazzo ucciso dall’omofobia
Il seme della violenza

Il 12 ottobre 1998 Matthew Shepard moriva negli Stati Uniti a soli 22 anni dopo 5 giorni di agonia. Il giovane del Colorado era stato massacrato e torturato da due coetanei, la sua unica “colpa” essere omosessuale. Così come fatto con Atti osceni – I tre processi di Oscar Wilde, Ferdinando Bruni e Francesco Frongia si trovano a lavorare con un testo del regista e drammaturgo Moises Kaufman.

Nello spettacolo non si racconta solo la storia del giovane e non ci si limita a trattare una questione legata alle tematiche dell’omofobia e della paura della diversità in generale, ma parla anche della funzione che il teatro può avere come strumento vivo di confronto con la realtà e come catalizzatore di dibattiti che riguardano da vicino anche tutti noi.

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In un periodo storico in cui si parla di Ddl Zan e di violenza verbale emerge una frase di questo testo che dice: Ogni volta che ti chiamano frocio, ti fanno violenza, ogni volta che ti chiaman in tutti quei modi. Lo capite che anche questa è violenza? Questo è il seme della violenza…

Fino al 2 luglio
Teatro Elfo Puccini
Corso Buenos Aires 33, Milano
Biglietti: a partire da 16,50 euro su elfo.org

Popolizio torna al Piccolo
Furore

Il giornalista e scrittore statunitense John Steinbeck ha saputo trasformare un’esperienza lavorativa in una grande opera letteraria che ha dato vita al romanzo Furore. A portare sul palco questa incredibile storia è Massimo Popolizio nell’adattamento di Emanuele Trevi per una produzione firmata da Compagnia Umberto Orsini e Teatro di Roma – Teatro Nazionale.

Era il 1936 quando il San Francisco News chiese a John Steinbeck di indagare sulle condizioni di vita dei braccianti sospinti in California dalle regioni centrali degli Stati Uniti, soprattutto dall’Oklahoma e dall’Arkansas, a causa delle terribili tempeste di sabbia e dalla conseguente siccità che avevano reso sterili quelle terre coltivate a cotone.

Dagli articoli pubblicati sul giornale Steinbeck trasse poi quello che diventerà uno dei suoi romanzi di maggior successo. Popolizio non fatica a vestire i panni di un eccezionale narratore chiamato a raccontare la più devastante migrazione di contadini della storia moderna.

Da stasera al 30 giugno
Piccolo Teatro Strehler
Largo Greppi 1, Milano
Biglietti: a partire 12 euro su piccoloteatro.org

Il pianeta chiede aiuto
Possiamo salvare il mondo prima di cena

Dopo l’anteprima invernale in streaming lo spettacolo dei giovani del Collettivo Menotti, guidati da Emilio Russo, torna sul palco, ma stavolta col pubblico in sala. Inserito nella stagione Fragili come la terra, è tratto dal romanzo-saggio We Are the Weather di Jonathan Safran Foer e si interroga su come salvare il pianeta dalla crisi climatica puntando soprattutto il dito sui danni creati dal consumo della carne.

La versione del Collettivo Menotti costruisce una narrazione all’interno di un loft coabitato da giovani attivisti, studenti, musicisti, dove i temi ambientali si trasformano da noiosi elementi di una discussione oramai un po’ stanca in materia incandescente con cui fare i conti.

L’incontro di menti e personalità diverse porterà a una presa di coscienza tra accenti passionali e ombre paurose di un futuro che non è poi così lontano come ci illudiamo di credere. Sul palco Enrico Ballardini, Giuditta Costantini, Nicolas Errico, Helena Hellwig, Jacopo Sorbini e Chiara Tomei.

Da stasera a domenica
Teatro Menotti
Via Menotti 11, Milano
Biglietti: 20 euro su teatromenotti.org

Danza dal Taiwan
FreeSteps – Strolling into the Remains

Prosegue la dodicesima edizione del Premio Internazionale Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro allo Spazio No’hma. Il tema del prossimo spettacolo in scena è la danza e la sua relazione con il mondo di oggi. Ospite la compagnia taiwanese HORSE che vuole indagare lo spazio e il tempo attraverso i movimenti lenti, delicati e fantasiosi di una ballerina, unica interprete di una suggestiva coreografia che prende vita e corpo in un paesaggio sperduto, tra palazzi abbandonati, strade deserte, case disabitate, luoghi silenziosi.

Un’originale performance che fa parte di un progetto decennale portato avanti dal coreografo Su Wei–Chia costituito da coreografie create ad hoc per un solo performer e pensate sempre per uno spazio esterno e mai per un contesto teatrale convenzionale.

L’obiettivo è quello di portare l’arte della danza in ambiti spaziali sempre diversi, alla ricerca di nuovi sconfinati orizzonti. Lo spettacolo sarà accompagnato da una lettura scenica affidata all’attrice Egidia Bruno.

Domani e giovedi alle 21
Spazio Teatro No’hma
Via Orcagna 2, Milano
Biglietti: ingresso libero con prenotazione su nohma.org

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