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19. 05. 2024 03:29

La scuola finisce sui banchi del tribunale: il Tar dà un ultimatum al governo

L'ordinanza del Tar potrebbe rimescolare le carte in tavola sulla riapertura delle scuole

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Proprio nella giornata di mobilitazione nazionale della scuola è arrivato un soffio di speranza: il Tar ha accolto due ricorsi provenienti da Milano e Firenze riguardante la chiusura automatica delle scuole di ogni ordine e grado in zona rossa.

La sentenza. Il giudice Antonino Savio Amodio ha deciso: la presidenza del Consiglio dei Ministri dovrà «riesaminare le misure impugnate adottando un provvedimento specificamente motivato», riconoscendo che le decisioni «non appaiono supportate da una adeguata istruttoria».

Tradotto significa che entro il 2 aprile il governo dovrà rivedere le attuali norme e produrre dati su scuola e contagi. Il 14 aprile poi si deciderà in merito. In fondo Mario Draghi, sempre nella giornata di ieri, ha aperto alla necessità di riaprire le scuole anche in zona rossa dopo Pasqua. Tuttavia il provvedimento riguarderebbe solo gli alunni fino alla prima media.

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Nel ricorso invece si chiede di coinvolgere tutti gli studenti, compresi quelle delle superiori. Tra i promotori di uno dei ricorsi la professoressa Barbara Randazzo, dello studio Onida-Randazzo e docente di Diritto costituzionale alla Statale di Milano per conto del comitato “A scuola!“ di Milano e di un gruppo di genitori di studenti delle scuole secondarie, tra le quali il Vittorio Veneto.

«L’automatismo della misura applicata sull’intero territorio regionale classificato “zona rossa”, lascia dunque perplesso anche il Tar – applaudono dal comitato milanese –. Si tratta di una vittoria importante, speriamo che induca il Governo a un definitivo cambio di rotta sulla scuola”.

Nel frattempo sul tavolo del Tribunale di Milano è al vaglio un terzo ricorso contro i “danni da Dad”, con le prove di studenti, docenti e genitori. Si chiede se ci sia stata una violazione del diritto all’istruzione e la “remissione della questione alla Corte Costituzionale”.

 

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