A Milano i clochard sono lo 0,15% della popolazione cittadina. Il dato emerge nell’ambito di ‘Raccontami2023‘, la quarta rilevazione sui senza dimora promossa dal Comune di Milano e realizzata in collaborazione con la Fondazione ‘Ing. Rodolfo Debenedetti’.
I clochard a Milano sono 2021
Si tratta, in termini assoluti, di 2021 persone trovate in strada o nelle strutture di accoglienza dai circa 700 volontari che hanno aderito all’iniziativa e coperto le 134 aree in cui è stata divisa la città. Un dato, ancora parziale quello dei clochard in città e del tutto inedito come spiega il Comune, che si riferisce alla prima rilevazione di questo genere portata avanti in città durante il periodo estivo (12-16 giugno scorso).
Il 39% dei clochard si concentra nel Municipio 1
Per il confronto con le edizioni precedenti sarà necessario attendere la seconda fase della rilevazione. Il 39% dei clochard si concentrava nel territorio del Municipio 1. Oltre al centro storico, le presenze più significative sono state rilevate nei Municipi 2 e 3 (rispettivamente il 18% e il 13% del totale). Si tratta per circa il 90% di uomini che, in due terzi dei casi, hanno un’età superiore ai 35 anni.
Chi vive in strada dimostra una discreta conoscenza dei servizi dedicati: il 52% dice di incontrare le unità mobili almeno una volta alla settimana. I bisogni espressi nel corso delle interviste fanno emergere la necessità di custodire oggetti personali (62%), di avere accesso ai servizi di tipo sanitario (52%), a una connessione internet (46%) e a vestiti puliti (46%).
I clochard un fenomeno che va oltre l’emergenza
«I dati ci confermano che quello della grave emarginazione è un problema che riguarda tutti i centri urbani e che i numeri di Milano sono in linea, se non inferiori a quelli delle grandi città europee, da Barcellona a Budapest, da Parigi a Lisbona. Si tratta di una condizione che riguarda sempre più spesso uomini e donne migranti a cui il sistema governativo dell’accoglienza non riesce a dare una risposta. È un fenomeno che va ormai oltre l’emergenza e che ha quindi bisogno di politiche strutturali», il commento dell’assessore al Welfare del Comune Lamberto Bertolè.