Partirà nel fine settimana la raccolta firme contro il previsto aumento del ticket d’ingresso in Area C a Milano. Lo ha annunciato in una nota il consigliere comunale e segretario cittadino della Lega, Samuele Piscina. «La decisione di alzare la gabella per l’accesso all’Area C – afferma – ha tutta l’aria di una persecuzione senza precedenti nei confronti dei cittadini. Pensiamo ai commercianti che vedranno un calo dei clienti anche a causa dell’introduzione del pagamento nei giorni festivi, pensiamo agli artigiani, ai trasportatori e a tutte quelle categorie che sono costrette a utilizzare il mezzo di trasporto privato per poter lavorare».
Aumenti per l’Area C, la Lega: «Politica schizofrenica»
«La politica comunale – continua Piscina – si può definire schizofrenica, senza una missione se non quella di fare cassa e a pagarne le conseguenze sono solo i milanesi, soprattutto quelli meno abbienti. In questo contesto, i dati evidenziano che non esiste alcun beneficio per l’ambiente». Per questo la Lega nel weekend avvierà la raccolta firme, «per dimostrare al sindaco e alla Giunta che Milano non ha bisogno di nuovi aumenti, ma di una politica seria sulla mobilità che offra un’alternativa credibile».
Area C, cosa cambia da ottobre
Il ticket di ingresso nella Ztl del centro storico Area C aumenterà a partire dal 30 ottobre e passerà da 5 a 7,5 euro. L’ingresso nella Ztl si pagherà anche il sabato e nei festivi e non solo dal lunedì al venerdì come adesso. Ad oggi li introiti di Area C sono di 30 milioni all’anno ma con l’aumento del biglietto il Comune di Milano stima di incassare a regime circa 15 milioni di euro in più. Una misura che permetterà di ridurre il numero di auto in centro: al momento in città ci sono 49 vetture ogni 100 abitanti. L’obiettivo è di arrivare entro 10 anni a 40 ogni 100 abitanti.
I Verdi: «Aumentare il ticket in Area C è un autogol»
Secondo i Verdi, questo non servirà a combattere lo smog in modo efficace: «Si tratta di un autogol – ha commentato il capogruppo di Europa Verde al Comune di Milano Carlo Monguzzi -. Non convincerà nessuno a lasciare l’auto a casa, ma irriterà le persone che la vedranno solo come una nuova tassa senza scopo. Abbiamo chiesto la condivisione di un nuovo piano di mobilità che affrontasse insieme il contrasto agli 890mila ingressi giornalieri in area B, la città a 30 all’ora, i 100mila parcheggi abusivi, il potenziamento e non il taglio dei mezzi pubblici e ci troviamo solo una futuribile pedonalizzazione del quadrilatero della moda».
