9.5 C
Milano
27. 04. 2024 03:06

Bruno Fael visto dalla moglie Ivonne: «Le sue opere sono ancora qui». In piazza Vesuvio la scultura postuma

La vedova: «Per Expo dipinse 147 opere, una per ogni Nazione»

Più letti

«Fisicamente non è più qui, ma lo sono le sue opere. E tanto basta per rappresentarlo al meglio, eternamente». Quando Ivonne Catelli parla di Bruno Fael le brillano gli occhi. Per lei (anch’essa pittrice) il noto artista non era solo un pittore e scultore stimato e affermato, ma l’anima gemella con cui ha condiviso quasi cinquant’anni di vita. Oggi alle ore 17.00 in piazza Vesuvio, verrà inaugurata la prima opera postuma di Fael: Il pedone, una statua in acciaio corten, alta tre metri, con una base di 60 centimetri, donata proprio a Milano: «Ho trovato il modellino in legno che lui aveva messo da parte per proporlo al Comune. Ne avevamo parlato insieme, poi con la malattia non fu possibile per lui portare avanti il progetto. Voleva essere presente in questa città tanto amata. Lasciare un segno per lui era indispensabile. E ce l’ha fatta».

Bruno Fael raccontato dalla moglie Ivonne Catelli

Senza svelare troppi dettagli, di cosa si tratta?
«Di un personaggio stilizzato che cammina felice per le strade di Milano».

A conferma del legame con la città.
«Si considerava milanese d’adozione, qui ha conosciuto grandi artisti con cui probabilmente non si sarebbe mai incrociato vivendo in provincia. Era un pittore geniale, dipingeva le emozioni. Le poteva trovare ovunque, anche per strada, attraverso incontri con o perfetti sconosciuti».

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

E’ considerato uno dei maggiori esponenti dell’astrattismo moderno.
«Io direi il maestro del colore, visti i suoi quadri. I suoi lavori erano molto personali, musicali. Da giovane era indeciso se intraprendere la strada del pittore o del musicista. Continuò ad amare entrambi i campi, tanto che imparò a suonare praticamente qualsiasi tipo di strumento».

Ci può raccontare delle opere che realizzò per Expo?
«Dipinse 147 quadri, una per ogni Nazione presente. Tutte delle medesime dimensioni per non fare differenze tra le varie Nazioni. Sfortunatamente non riuscì a godersi l’esposizione, però quanto prodotto è stato apprezzato. Non escludo in futuro di organizzare una nuova mostra con queste e altre opere».

In breve

FantaMunicipio #27: quanto ci fa bene l’associazionismo cittadino

Pranzi, musica, poesia, arte, intrattenimento, questionari, flash mob e murales: tutto all'insegna dell'associazionismo cittadino e delle comunità che popolano...