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26. 04. 2024 22:19

Ricordate il cashback di Natale? Il rimborso diventa un’odissea tra Spid e risposte inesistenti

L'iniziativa lanciata dal Governo per incentivare gli acquisti durante le festività si è trasformato in un gigante rompicapo per commercianti e consumatori

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Negozianti impreparati? Non solo. Le operazioni di rimborso per gli acquisti si incagliano molto prima di arrivare in un esercizio commerciale.

Un’ odissea. Lo dice la cronaca di esperienze e segnalazioni raccolte tra i nostri lettori che hanno evidenziato diverse falle nel sistema a dicembre, quando venne avviato il cashback di Natale con promessa di rimborso di parte delle somme destinate agli acquisti per le feste (non su portali online).

Il primo scoglio è lo SPID, l’identità digitale da richiedere per accedere all’app IO. Si può fare negli uffici postali, previa richiesta di appuntamento, ma anche su una serie di provider accreditati, alcuni dei quali a pagamento.

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Ma non è cosa per tutti, visto che per concludere l’operazione e ottenere il fatidico codice occorre anche collegarsi con un operatore in video con carta d’identità in mano, cosa non proprio semplice per chi, ad esempio, non ha dimestichezza con la tecnologia.

L’operazione, tra l’altro, è particolarmente complessa, se non impossibile, via iPhone o iPad. Chi, però, è riuscito ad ottenere lo SPID e a registrarsi all’app IO per fare gli acquisti è incappato in altre problematiche. Ad esempio un’esperienza diretta evidenzia come la dashboard non riporti le operazioni effettuate a dicembre (non i rimborsi, che arriveranno a marzo, ma proprio il registro degli acquisti che dovrebbero dare diritto al cashback).

Anche il servizio clienti di IO funziona piuttosto male: «Troppe richieste di intervento, non siamo in grado di evadere la risposta». E non c’è nemmeno un numero di telefono da contattare per essere “illuminati”.

Insomma, un’odissea che contempla i problemi legati alla connessione internet non ovunque efficiente e ai costi per munirsi dei nuovi registratori di cassa telematici: investimenti che i negozianti hanno già sostenuto due anni fa per adeguarsi alla fatturazione elettronica

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