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07. 05. 2024 01:58

Sgomberati gli ex bagni pubblici di via Esterle: 15 persone sfrattate tra le proteste degli attivisti

Nella struttura sorgerà la prima moschea ufficiale della città di Milano

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Questa mattina a Milano gli agenti della polizia di Stato sono intervenuti per sgomberare gli ex bagni pubblici di via Esterle, uno stabile di proprietà del Comune che – occupato da anni – dopo un bando è stato assegnato alla Casa della Cultura musulmana per la realizzazione di una moschea. Il dispositivo di ordine pubblico predisposto dal questore di Milano Giuseppe Petronzi, con agenti della questura, del Reparto Mobile e della Scientifica, carabinieri, militari della guardia di finanza e, per la parte di competenza, agenti della polizia locale, ha dato il via alle operazioni alle prime ore del mattino.

Ex bagni pubblici di via Esterle, il blitz in mattinata

All’inizio dell’intervento sei persone sono salite sul tetto e 15 stranieri sono stati trovati all’interno dello stabile. Una sessantina di aderenti alle varie realtà antagoniste cittadine – spiega la questura – si sono fermate nei pressi per solidarizzare con gli occupanti. Dal 25 agosto gli attivisti di “Ci Siamo-Rete Solidale” avevano organizzato un presidio in difesa dell’occupazione. «Agli abitanti, lavoratori stranieri sottopagati con contratti di lavoro di breve durata – avevano spiegato sulla loro pagina Facebook -, non è stata proposta alcuna soluzione abitativa alternativa nonostante da oltre un anno le persone che abitano nello stabile e la Rete Solidale avevano chiesto all’amministrazione di intervenire per evitare che nessuno finisse in strada».

Lo sgombero di via Esterle
Lo sgombero di via Esterle (Foto Instagram C.O.A. T28 MILANO)

Ex bagni pubblici di via Esterle, le proteste di “Ci Siamo-Rete Solidale”

«Nella città di Milano nessun lavoratore con condizioni simili a quelle degli abitanti di via Esterle può permettersi di affittare una casa o una stanza sia nel mercato libero che in quello calmierato, ma neppure di accedere all’offerta di alloggi pubblici limitata alle famiglie con minori o alle persone più povere e fragili – proseguono gli attivisti -. Per un lavoratore straniero questa condizione è aggravata da una politica razzista e discriminatoria che impedisce o rende difficile proprie responsabilità nello sfruttamento delle risorse dei paesi di origine di coloro che decidono di migrare».

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La moschea negli ex bagni pubblici di via Esterle

Negli ex bagni pubblici di via Esterle sorgerà una nuova moschea: il Comune ha infatti ceduto il diritto di superficie all’associazione Casa della Cultura musulmana, che dieci mesi fa si era aggiudicata in via definitiva la concessione trentennale dell’immobile per realizzare un luogo di culto islamico. Al bando per l’immobile ai civici 15-17, nella zona di via Padova, con base d’asta di 480.162 euro, avevano partecipato nel 2022 sia la Casa della Cultura musulmana sia il Milan Muslim Center, ma il 31 maggio dell’anno scorso la commissione giudicatrice ha escluso i secondi perché i responsabili non avevano effettuato il sopralluogo necessario.

moschea a milano
Moschea a Milano

Ex bagni pubblici di via Esterle, Lega: «Ok lo sgombero ma a moschea è un danno»

«Dopo oltre 6 anni di occupazione abusiva da parte di centri sociali e immigrati irregolari, finalmente l’immobile comunale di via Esterle è stato sgomberato. Ringraziamo il questore e le forze dell’ordine per il successo dell’operazione – così in una nota Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale Lega, e Samuele Piscina, consigliere comunale e segretario provinciale Lega Milano -. Riportare la legalità è molto importante, soprattutto contro chi è un professionista dell’illegalità. La rete “Noi ci siamo” è infatti protagonista di numerose occupazioni in tutta la città, tra cui quella recente sventata in una giornata in via Fortezza».

«Sullo sfondo rimane il lassismo del Comune di Milano che ha accettato questa indecente occupazione di un immobile comunale per anni, senza fare nulla. Si parla inoltre di trattative per la sistemazione degli abusivi, è vergognoso che Palazzo Marino si metta a interloquire con chi delinque da anni. Ora ha dato l’ok per lo sgombero solamente perché l’area è destinata a moschea. Spiace constatare l’atteggiamento del Comune guida Pd: silenzio totale sulle occupazioni di case popolari ed edifici dismessi, impegno a trovare soluzioni quando si deve fare la moschea».

«Il Comune vuole trasformare via Padova in un ghetto islamico»

«Segnaliamo, tra l’altro, che quest’area non è adeguata e non ha i requisiti per realizzare la moschea. Inoltre la zona di via Padova ha già al momento due moschee e i cittadini sono estremamente contrari a questa destinazione d’uso dell’immobile. È pazzesco che il Comune di Milano non abbia soluzioni contro l’insicurezza e il degrado di questa periferia ma si impegni così tanto per far costruire una moschea. Evidentemente il loro obiettivo è fare di via Padova un ghetto islamico, con ancora più problemi per il quartiere. Rinnoviamo inoltre l’invito a chiedere lo sgombero per le numerose moschee abusive in città che segnaliamo da anni. Come mai i numerosi abusi non vengono perseguiti?».

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