La sede della Rai a Milano, ancora in corso Sempione 73 in attesa del famoso trasloco, è stata presa di mira stanotte dagli ambientalisti di Extinction Rebellion. In particolare, sono statei attaccati manifesti sulle vetrate e sono state lasciate anche le scritte «No Eni, no greenwashing» sul marciapiede.
Extinction Rebellion, il blitz
«I manifesti, che imitano quelli delle più famose trasmissioni Rai, incitano l’emittente pubblica a impegnarsi sul serio nella comunicazione della crisi ecoclimatica dove i media hanno un ruolo fondamentale. Per dimostrare di fare sul serio la Rai deve subito smettere di fare pubblicità alle aziende fossili che sono i principali responsabili del surriscaldamento globale e della crisi ecologica, Eni su tutte», si legge in una nota gli ambientalisti.
Extinction Rebellion, dichiarazioni
«Da poche settimane è uscito il nuovo report della Ipcc sulla crisi eco climatica – le parole di Skar, attivista di Extinction Rebellion -, purtroppo ciò che emerge da questo documento importantissimo non sta ricevendo l’attenzione che merita, mentre invece viene lasciato molto spazio alle pubblicità delle aziende dei combustibili fossili che ne sono responsabili. Siamo sempre più vicini al punto di non ritorno, superato il quale gli effetti dell’aumento della temperatura della Terra saranno irreversibili. Questo vorrà dire che ci saranno sempre maggiori catastrofi naturali che sarà molto difficile gestire e che costeranno la vita a migliaia e forse milioni di persone».
Non solo Extinction Rebellion
Intanto è passato un mese e la statua in piazza Duomo imbrattata è ancora lì, a far bella mostra di sé. Nonostante gli sforzi, infatti, la vernice non è venuta via tanto che ora servirà un bando ufficiale per far partire il restauro della statua di Vittorio Emanuele II, imbrattata da eco-vandali (o manifestanti per il clima, decidete voi) lo scorso 9 marzo con vernice non idrosolubile.
Il Comune di Milano sarà costretto a indire un bando per il restauro, visto che la statua è un bene tutelato. In tutto questo desta scalpore il silenzio del Sindaco di Milano, Beppe Sala, che in tutto questo periodo non ha deciso di condannare pubblicamente l’accaduto. Un comportamento molto differente da quello del collega di Firenze, Dario Nardella, che aveva fermato personalmente i vandali che stavano imbrattando Palazzo Vecchio.