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02. 05. 2024 21:31

Glicine di piazza Baiamonti: perchè a nessuno interessa la voce dei cittadini?

Cosa resterà della storica pianta per cui 50.000 milanesi hanno firmato l’appello al salvataggio?

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Il taglio della chioma del glicine di piazza Baiamonti non sarebbe dovuto partire prima di fine settembre, per rispettare il periodo di nidificazione dell’avifauna, con divieto di operare sulle alberature fino al 1° ottobre, invece è iniziato ieri. Il Comitato Baiamonti Verde Comune, che da mesi si batte strenuamente per difendere il maestoso glicine, ha descritto come un’azione di guerra il lavoro degli operai: “In un’area già devastata dalle ruspe per mutarla da prato in cantiere, trasformata in fanghiglia acquitrinosa dalla massa d’acqua che cadeva, i mezzi pesanti, che reggevano gli operai che massacravano la massa di verde che ancora esisteva e resisteva, sembravano impegnati in un’attività bellica. E un po’, per qualche comunanza dell’insensata attività distruttiva, è questa l’inquietudine che trasmettevano”. L’intervento sul glicine è dovuto al cantiere per il nuovo Museo della Resistenza, che sorgerà come piramide “sorella minore” di quella già costruita dall’altra parte della piazza, che ospita ora Microsoft e Fondazione Feltrinelli.

Una raccolta firme per il glicine firme per il glicine di piazza Baiamonti

Una petizione su change.org partita a fine marzo e diretta al sindaco di Miano Giuseppe Sala e al ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ha raccolto oltre 52.000 firme per salvare il glicine storico del Circolo degli Ex Combattenti di piazza Baiamonti, 4 grandi tigli pluridecennali, un grande nespolo e altri alberi che sono parte integrante del paesaggio del quartiere Sarpi-Garibaldi e del giardino comunitario dedicato alla testimone di giustizia Lea Garofalo.

La denuncia

A fine maggio il sindaco Sala aveva annunciato una modifica del progetto che prevedeva solo una potatura dell’albero: «Rimarrà lì integralmente, bisognerà pensare che per un paio di anni non lo si vedrà delle dimensioni attuali, ma ricrescerà esattamente come adesso» aveva dichiarato Sala. «Ricordiamo, con molta preoccupazione – denuncia il Comitato Baiamonti Verde Comune – che anche gli alberi interessati dal cantiere attendono di essere salvati da quella ormai mitica “variante al progetto” che avrebbe dovuto essere pronta nel giro di un paio di settimane, quando fu annunciata alla fine di maggio, e di cui si è persa traccia».

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Il glicine di piazza Baiamonti aveva resistito anche al nubifragio

Il Comitato Baiamonti Verde Comune sottolinea come i lavori di estirpazione del glicine avvengono dopo avere fatto il conto di tutti gli alberi perduti in città con il nubifragio, dopo avere invitato la cittadinanza al volontariato per ripristinare le aree verdi e fatto un ulteriore appello per contribuire economicamente a ricreare il verde in città. «Mentre ci si interroga sul perché tanti alberi siano caduti – spiegano dal Comitato – si attenta al verde sano che si è salvato dalla prova a cui è stato sottoposto da un evento che purtroppo è sempre meno credibile definire eccezionale. Alberi che sono rimasti anche loro saldamente al loro posto, quasi con fierezza, mentre per Milano ne cadevano ovunque».

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