La domanda sorge spontanea dopo l’ultima polemica politica che coinvolge Milano. Al centro dell’attenzione tornano le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, sempre più vicine ma ancora senza un amministratore delegato dopo le dimissioni di Vincenzo Novari e la nomina appesa alle decisioni del nuovo governo, se e quando si insedierà dopo le elezioni del 25 settembre.
Milano-Cortina: l’affondo del M5S sulle prossime Olimpiadi invernali
Il riferimento del titolo è ad un post apparso oggi sul blog del garante del M5s, Beppe Grillo, a firma di Orietta Vanin: il titolo recita “Cortina: Olimpiadi del cemento”. La senatrice 5s sostiene che quando Milano-Cortina ottennero i Giochi invernali del 2026 si diceva sarebbero state Olimpiadi Green, sostenibili, diffuse e low cost. «Tuttavia, – scrive Vanin – un po’ alla volta e quasi in sordina, si è assistito a tutta una serie di leggi e decreti-legge di finanziamento e rifinanziamento dei Giochi che, a tutt’oggi, hanno portato l’importo economico a carico dello Stato ad oltre 2 miliardi di euro, e con il progressivo arretramento del contributo degli sponsor privati (unico sponsor, ad oggi, una catena di supermercati)».
Vanin, senatrice eletta in Veneto e residente a Venezia, prosegue con l’elenco degli interventi di nuova edificazione: «La realizzazione della nuova pista da bob di Cortina d’Ampezzo […], la copertura dell’impianto per il pattinaggio di velocità di Baselga di Piné (TN) […], il villaggio olimpico di Fiames (BL) […], il palazzetto dello sport PalaItalia nel quartiere milanese di Santa Giulia, l’ampliamento di due bacini artificiali a Cortina per produrre neve da sparare sulle piste, il nuovo impianto a fune di Socrepes (BL) e la la realizzazione di tutta una serie di strade che, molto probabilmente, saranno ultimate ben oltre il 2026». Dunque, vi chiediamo: Milano-Cortina saranno le Olimpiadi del cemento? Rispondeteci sulle nostre pagine social!
