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16. 05. 2024 03:23

Sciopero dei mezzi pubblici: Salvini lo precetta, i sindacati lo rinviano al 15 dicembre

«Le motivazioni addotte dal Ministro sono ridicole, un vero oltraggio all'esercizio di un diritto costituzionale»

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Lo sciopero dei mezzi pubblici di 24 ore in programma per lunedì 27 novembre, precettato dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, che quindi riduce a 4 ore lo stop, è stato rimandato a venerdì 15 dicembre. A comunicarlo i sindacati organizzatori – Adl Cobas – Cobas Lavoro Privato – Sgb –Cub Trasporti – Usb Lavoro Privato -, che attraverso una nota spiegano: «La precettazione da parte del ministro dei Trasporti Salvini dello sciopero nazionale del Tpl di 24 ore, regolarmente indetto dalle sigle dei sindacati di base, altamente rappresentativi nel settore, è tutt’altro che inaspettata. Ciò, però, non toglie la gravità di quanto deciso da Salvini, interprete da padrone delle ferriere dell’art.8 della L.146/90».

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Salvini

I motivi dello sciopero dei mezzi

I sindacati chiedono aumenti salariali dignitosi, migliori condizioni di lavoro, tutela di salute e sicurezza per i lavoratori del trasporto pubblico.

Lo sciopero mezzi sarà di 4 ore, dalle 9.00 alle 13.00

Il vicepremier e ministro Salvini ha firmato venerdì la lettera di precettazione per ridurre lo sciopero dei mezzi pubblici previsto lunedì 27 novembre dalle annunciate 24 ore a 4, dalle ore 9.00 alle ore 13.00. «Salvini – spiega il Mit in una nota – tiene a precisare che il diritto allo sciopero è sacrosanto e ha auspicato un sempre maggior coinvolgimento di tutte le realtà sindacali da parte delle aziende con l’obiettivo di risolvere i contenziosi. Allo stesso tempo, però, il titolare del Mit è altresì determinato a ridurre al massimo i disagi per i cittadini, anche alla luce di agitazioni che ormai sono diventate molto frequenti, e che colpiscono con particolare insistenza il settore dei trasporti.

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Troppo spesso gli scioperi creano complicazioni proprio nell’ultimo giorno prima del weekend o all’inizio della settimana lavorativa». Dopo Cgil e Uil, questa volta il braccio di ferro è con Usb, Cub Trasporti, Cobas Lavoro Privato, Adl Cobas e Al Cobas Sgb, che tuonano contro «un governo che vuole imporre la limitazione di un diritto costituzionale già fin troppo penalizzato da leggi e normative che si sono susseguite fin dagli anni ’90 con tanto di benestare di Cgil Cisl Uil».

Sciopero posticipato al 15 dicembre 2023

«Le motivazioni addotte da Salvini per giustificare l’intervento di riduzione della astensione dal lavoro (sciopero dei mezzi) in programma, un potere del Ministro che la legge prevede solo per situazioni eccezionali, sono invece ridicole e suonano come un vero e proprio oltraggio all’esercizio di un diritto costituzionale. Va sottolineato come questo sciopero sia stato indetto più di un mese fa, prima persino di quello di Cigl e Uil, nel pieno rispetto delle più restrittive norme in Europa per l’effettuazione di uno sciopero. Significativo a tale proposito il fatto che la Commissione di Garanzia non ha mosso il benché minimo rilievo alla proclamazione dello sciopero del Tpl del 27 novembre 2023», scrivono i sindacati autonomi.

Sciopero dei mezzi pubblici: serve il rispetto delle norme sulle norme di sicurezza

«Le Associazioni Datoriali, Astra, Anav e Agens le quali invece continuano a tagliare linee e servizi, a contestare i delegati che chiedono il rispetto di norme sulla sicurezza e a tagliare i salari ai lavoratori e lavoratrici, oltre a rifiutare qualsiasi confronto ringraziano il Ministro che lancia la sua personale campagna elettorale mettendosi al loro servizio – proseguono le sigle – non va mai dimenticato che tutta questa prova muscolare viene garantita dalle esose multe pecuniarie che gravano su ogni lavoratore o lavoratrice che non obbedirebbero all’ordinanza del Ministro».

Sciopero dei mezzi, il problema è politico

«E’ oramai evidente che il problema è diventato politico: accettare la riduzione (dello sciopero dei mezzi pubblici) imposta nell’ordinanza sarebbe a nostro avviso come fare proprio che un Ministro consideri il diritto di sciopero alla stregua di una propria concessione ai sindacati, tanto da considerarne eccessiva la durata di 24 ore.

Per questo motivo, le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno deciso unitariamente di rifiutare la riduzione e di spostare lo sciopero nazionale di 24 ore di tutto il trasporto pubblico locale al 15 dicembre prossimo, sfidando il Ministro Salvini sul terreno dei diritti costituzionali, oltre che nel merito delle questioni poste dalle istanze dei lavoratori, ignorate dalle controparti datoriali e dal responsabile del dicastero dei trasporti», concludono Adl Cobas – Cobas Lavoro Privato Sgb – Cub Trasporti – Usb Lavoro Privato.

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