8.8 C
Milano
26. 04. 2024 05:53

La stampa flessografica per un packaging di successo, quando la personalizzazione diventa la strategia vincente

Più letti

Per riuscire a distinguersi, e ad emergere, in un mondo dove è tutto sempre uguale, e i beni vengono prodotti a ciclo continuo, l’unico modo è mostrare la propria unicità. Prendiamo, ad esempio, il mondo della moda, con le hit bag, create dalle più importanti griffe del mondo, che rappresentano uno status symmbol: chi ha il privilegio di indossarle, si distingue sempre dalla massa. Ma per essere ancora più esclusive, queste borse favolose possono essere anche personalizzate, con l’apposizione delle iniziali della fortunata proprietaria. Ecco dunque che un modello, già di per sé particolare, acquista ulteriore valore e diventa unico, letteralmente, grazie alla personalizzazione.

Quando si sceglie, dunque, di personalizzare un tipo di oggetto, lo si fa con l’unico scopo di non passare inosservati, e di lasciare il segno. Da tempo, ormai, le aziende hanno fatto proprio questo concetto, e hanno scelto quindi di brandizzare oggetti di uso quotidiano, come le shopper e i sacchetti in plastica oppure, ancora, gli involucri stessi dei prodotti. Questo per distinguersi e per rendere il cliente parte di una strategia di marketing che contempla la diffusione del marchio, proprio attraverso questo tipo di oggetti.

Stampare il proprio marchio su un supporto di tipo plastico, è un processo reso possibile grazie all’utilizzo di una tecnica particolare, chiamata stampa flessografica. Questo processo fa si che l’inchiostro vanga trasferito sul supporto scelto, tramite dei cliché i quali, grazie ad un cilindro a pressione, imprimono il disegno sul foglio. Grazie alla flessografia, flexo di Celvil è in grado di personalizzare ogni tipo di packaging destinato all’uso alimentare, con ogni sorta di grafica, scritta o disegno, offrendo numerosi vantaggi, a cominciare dalla rapidità di esecuzione.

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Quando il nome è importante

 Quando si cerca di promuovere un prodotto, o un’azienda, far circolare il proprio nome è fondamentale. Il packaging personalizzato, in questo senso, è in alleato vincente, perchè è in grado di diffondere il marchio e l’appellativo di una determinata realtà, grazie alla caratterizzazione di oggetti di uso comune. Buste, sacchetti, shopper in plastica rigida e confezioni, sono tutti articoli utilissimi nell’attuazione di quella che è una strategia di brand awarness, in grado di rendere il nome dell’azienda, così come il suo marchio, facile da ricordare e soprattutto riconoscibile fra tanti.

Il nome è sempre al centro di ogni strategia di marketing, che si tratti di un nuovo marchio, o di una realtà già esistente. Molte aziende nuove, addirittura, per stuzzicare la curiosità dei potenziali, futuri clienti, diffondono il nome senza neanche parlare del tipo di servizio che viene offerto. In questo modo il consumatore, una volta che si sarà abituato all’appellativo proprio dell’azienda, sarà dunque estremamente ansioso di scoprire, finalmente, che cosa propone.

La spinta emotiva, infatti, è una parte fondamentale del processo di acquisto, e comprare da un’azienda che si conosce già, attraverso il suo nome, rende il tutto più familiare, più spontaneo. Per questo il packaging è importante, e rappresenta un mezzo di comunicazione che avvicina l’acquirente all’azienda, ed è in grado di renderla riconoscibile tra tante, che magari propongono lo stesso prodotto o servizio.

 

In breve

FantaMunicipio #27: quanto ci fa bene l’associazionismo cittadino

Pranzi, musica, poesia, arte, intrattenimento, questionari, flash mob e murales: tutto all'insegna dell'associazionismo cittadino e delle comunità che popolano...