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26. 04. 2024 02:20

Famiglie arcobaleno, stop al riconoscimento dei figli delle coppie Lgbt a Milano. Un altro passo indietro

In una città che prometteva di essere più inclusiva e accogliente, dalla Prefettura arriva una circolare che costringe il sindaco Sala a cedere al pressing del Viminale. E adesso cosa succede?

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Interrompere subito il riconoscimento dei figli delle coppie Lgbt: è questa l’ultima richiesta sulle famiglie arcobaleno avanzata dal Prefetto di Milano Renato Saccone al sindaco Beppe Sala. Una richiesta che arriva sulla base delle ultime decisioni prese al ministero dell’Interno e che costringe la città, ancora una volta, a fare un passo indietro su un tema così importante. Il Governo era in pressing ormai da tempo sul primo cittadino meneghino, che però non si arrende e promette una «battaglia» in questo senso.

Stop al riconoscimento dei figli delle famiglie arcobaleno: cosa succede

La richiesta di stoppare il riconoscimento dei figli delle coppie Lgbt è contenuta all’interno di una circolare firmata dalla Prefettura del capoluogo lombardo che fa riferimento alla sentenza n.38162 della Corte di Cassazione di dicembre 2022. In quell’occasione i giudici avevano decretato che tutti i bambini nati all’estero in famiglie arcobaleno tramite maternità surrogata avrebbero dovuti essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori tramite l’approvazione di un giudice e non tramite la trascrizione diretta all’anagrafe.

Così il sindaco di Milano Beppe Sala, aveva deciso di sfruttare questa decisione e aveva scelto attivamente di intervenire in prima persona sfruttando il suo ruolo per una città più inclusiva, più aperta e accogliente nei confronti della famiglie arcobaleno. Dunque, sul palco del Pride a luglio scorso, il primo cittadino del capoluogo lombardo aveva detto: «Quando gli altri non si muovono, devo sentire il dovere di fare la mia parte». Peccato però che ora, sulla base della sentenza della Cassazione, le cose si stiano facendo più complicate.

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Il ministero dell’Interno nel gennaio scorso aveva sollecitato i prefetti delle città italiane (e dunque anche quello di Milano Renato Saccone) a comunicare ai sindaci lo stop al riconoscimento dei figli delle coppie Lgbt. Il fine era quello di, si leggeva in una nota, «assicurare una puntuale ed uniforme osservanza degli indirizzi giurisprudenziali espressi dalle Sezioni Unite negli adempimenti dei competenti uffici».

famiglie arcobaleno

La circolare del Prefetto di Milano sulle famiglie arcobaleno

La circolare firmata dal prefetto di Milano non solo trasmette le indicazioni del Viminale sul riconoscimento dei figli delle famiglie arcobaleno, ma specifica anche che, considerate le ultime decisioni, nell’atto di nascita di un figlio può essere menzionato solo il genitore presenta un reale legame biologico con lui.

Perchè è un passo indietro per le famiglie arcobaleno a Milano

Tantissimi i commenti degli utenti sul web e sui social che denotano la tristezza, la delusione e – a tratti – anche il senso di rassegnazione dei cittadini. In una Milano che prometteva di essere più inclusiva e accogliente nei confronti delle coppie Lgbt e dei loro figli, questo non è altro che grande passo indietro.

La decisione, che la presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno Alessia Crocini, definisce «dolorosa e ingiusta», fa già star male migliaia e migliaia di persone. E non stiamo parlando solo di coloro che amano qualcuno del loro stesso stesso. A loro difesa si ergono anche tantissimi cittadini milanesi e non, dicendosi anch’essi delusi.

D’altronde però il sindaco di Milano (che comunque promette una battaglia in difesa delle coppie Lgbt) si sarebbe trovato con le mani legate e avrebbe deciso così di cedere al pressing del Governo. «Sala ci ha comunicato che bloccherà le trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei bambini con due papà e la formazione di atti di nascita italiani con due mamme, come garantito negli ultimi anni nel capoluogo lombardo», fa sapere Crocini.

La speranza per molti oggi, dopo la notizia di questo stop, è una sola: che il primo cittadino meneghino, che si è sempre dimostrato attivo e aperto nei confronti della comunica Lgbt, combatta davvero come promette contro il Governo e mantenga le promesse date alle famiglie arcobaleno residenti a Milano.

milano pride 2022 Famiglie arcobaleno

Il commento di Alessandro Zan sullo stop al riconoscimento dei figli delle famiglie arcobaleno

Alla notizia di questo nuovo blocco, subito è intervenuto il deputato dem Alessandro Zan. «Nei giorni in cui in Commissione Politiche Europee del Senato si discute il Regolamento UE che chiede che in tutti gli Stati membri siano riconosciuti i diritti delle famiglie omogenitoriali – ha affermato – il Ministero dell’Interno intima al Sindaco di Milano Beppe Sala di fermare le registrazioni all’anagrafe delle famiglie con due padri o due madri».

Secondo Zan queste sono solo «pressioni inqualificabili che confermano l’ostilità del governo Meloni contro i diritti della comunità lgbtqia+», continua. E ancora: «L’Unione Europea chiede anche all’Italia di fare passi in avanti verso la piena uguaglianza di tutti i cittadini e il governo risponde con azioni degne dell’Ungheria di Orban», ha concluso infine.

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