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18. 05. 2024 22:04

Il panino, Re degli stadi: e San Siro diventa un ritrovo gastronomico

E voi? Porchetta, hot dog o salamella?

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Milano, città della moda e dell’arte, si conferma anche capitale italiana dello sport e della gastronomia da stadio, in particolare al Giuseppe Meazza di San Siro, dove i tifosi di calcio trasformano la passione per il loro team in un vero e proprio rito culinario con il panino. Secondo una recente indagine condotta da Heinz, noto brand di condimenti, il panino domina incontrastato come il cibo preferito durante gli eventi sportivi, con il 35% dei tifosi che opta per la porchetta, il 33% per gli hot dog e il 32% per la salamella.

Panino che mangi, stadio che trovi

La ricerca, che ha coinvolto 820 appassionati di calcio da tutte le regioni italiane che frequentano gli stadi almeno una volta a settimana, ha rivelato che, nonostante le differenze gastronomiche regionali, al momento del fischio d’inizio, le divergenze si appianano di fronte a un buon panino. Questo semplice ma gustoso pasto si rivela un unificatore culturale, capace di coniugare gusti diversi sotto lo stesso cielo di un evento calcistico.

A San Siro, tempio milanese del calcio che condivide la casa con l’Inter e il Milan, la tradizione del panino allo stadio si fa spettacolo: durante la stagione calcistica 2023-2024, sono stati consumati ben 20.371 panini, con gli spettatori che hanno avuto l’opportunità di scegliere tra otto diverse salse, consumando oltre 200 chili di maionese.

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Cosa rappresenta consumare un panino allo stadio: una vera e propria cultura

L’importanza del panino negli stadi va oltre il semplice pasto; si configura come un elemento di rituale e di socializzazione. Questo si evidenzia nel modo in cui i tifosi, pur difendendo fieramente i colori della propria squadra, trovano un momento di condivisione nell’atto di mangiare insieme. La maionese, seguita da ketchup, BBQ, senape e salsa rosa, aggiunge un tocco di personalizzazione a ogni morso, rendendo ogni panino un’esperienza unica.

La preferenza per guardare le partite da casa vede invece la pizza come protagonista per metà degli intervistati, dimostrando come l’ambiente domestico favorisca una diversità culinaria più ampia, dalla pizza ai piatti fatti in casa. Questa diversità culinaria rispecchia anche la varietà di emozioni e stili di vita dei tifosi, sottolineando come il calcio possa essere vissuto e gustato in molteplici modi.

Il compagno di panino: da Alex Del Piero a Francesco Totti e Roberto Baggio

Interessante è anche la curiosità espressa dai fan riguardo a chi vorrebbero come compagno di panino fuori dagli stadi, con Alex Del Piero che guida la classifica dei desideri, seguito da leggende come Francesco Totti e Roberto Baggio. Questo dettaglio mostra come il cibo e il calcio si intreccino, creando legami emotivi e ricordi che vanno oltre il semplice consumo di cibo.

In conclusione, il panino, più di un semplice snack, è a Milano e a San Siro un simbolo di appartenenza, un rituale che accompagna la magia del calcio, rendendo ogni partita non solo uno spettacolo sportivo, ma anche un’occasione per celebrare la cultura gastronomica italiana nel contesto di un evento collettivo e condiviso.

Conoscete la storia del panino?

Il panino, amato in tutto il mondo, ha una storia affascinante che risale a secoli fa, diventando un simbolo universale di praticità e gusto. Le origini del panino sono spesso associate alla figura di John Montagu, IV conte di Sandwich, un nobile inglese del XVIII secolo. Si racconta che Montagu fosse così assorto nei suoi lunghi giochi di carte da non volersi alzare per mangiare. Chiese quindi ai suoi servi di servirgli la carne tra due fette di pane per non interrompere il gioco e non sporcarsi le mani. Questa invenzione si diffuse rapidamente, rendendo il “sandwich” popolare in Inghilterra e poi nel resto del mondo.

Tuttavia, l’idea di mettere gli ingredienti tra due fette di pane è molto più antica. Già nell’antica Roma, i panis ac perna (pane con prosciutto) erano un cibo comune tra i legionari. Nel Medioevo, le “trenchers”, fette di pane duro usate come piatti, venivano spesso ricoperte di carni, formaggi e stufati, facendo del pane una componente essenziale del pasto, più che un mero contenitore.

Con l’arrivo del Rinascimento, l’idea del pane come elemento portante per altri cibi divenne più raffinata. In tutta Europa, soprattutto in Italia e Francia, furono esplorate combinazioni innovative che utilizzavano diversi tipi di pane e ripieni.

La rivoluzione industriale fu un momento decisivo per il panino. Con l’aumento del lavoro in fabbrica, la necessità di un pasto veloce e facilmente trasportabile divenne essenziale. I panini, facili da preparare, economici e soddisfacenti, divennero la scelta ideale per i lavoratori. Questo periodo vide anche la nascita di panini iconici come il panino con il roast beef e il BLT (bacon, lattuga e pomodoro).

Nel XX secolo, con l’espansione globale della cultura e della cucina americana, il panino conobbe una nuova era di innovazione e popolarità. Negli Stati Uniti, variazioni regionali come il cheesesteak di Philadelphia, il Reuben e il panino cubano divennero distintivi della gastronomia locale.

Oggi, il panino è una tela globale per l’espressione culinaria. Da semplici combinazioni di carne e formaggio a creazioni gourmet con ingredienti esotici, il panino continua a evolversi. È celebrato in innumerevoli varianti in tutto il mondo, mantenendo la sua posizione come uno dei cibi più versatili e amati, capace di adattarsi a qualsiasi cultura e cucina.

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