Dopo le proteste avvenute a Bresso, gli ambientalisti si schierano anche contro la vasca di laminazione in costruzione a Senago. Qui sono in corso i lavori della seconda infrastruttura che dovrebbe permettere al comune di Milano e alla città metropolitana di tener sotto controllo le piene del Seveso.
La protesta. Gli ambientalisti ed i comitati cittadini di Senago protestano in quanto la vasca è costruita al di sopra della falda acquifera: si teme che le acque inquinate del Seveso possano inquinarla mettendo in serio pericolo l’acqua potabile del paese dell’hinterland.
«La preoccupazione rimane e su più fronti – dichiara Mauro Lodi del Comitato Senago Sostenibile -. Stiamo parlando di volumi di acqua enormi, che lasceranno nelle vasche fanghi che contengono di tutto. Il raggiungimento di una buona qualità delle acque del Seveso è una meta ancora troppo lontana, dal 2014 è stata spostata al 2027. Nel frattempo c’è qualcuno che possa affermare che la falda non sarà inquinata? Restiamo aperti a valutare alternative: da 35 anni il Seveso passa da Senago con le sue acque inquinate e adesso dovremmo subire anche una vasca enorme che risulterà inefficace e inefficiente».
I lavori dovrebbero terminare entro la fine del 2021. Quella di Senago è la seconda vasca di laminazione (dopo quella di Bresso) prevista dal progetto voluto dal Pirellone per far fronte alle esondazioni del Seveso. Mentre procedono spediti i lavori su Bresso e Senago, entro la fine dell’anno saranno avviati i lavori per Lentate e le Aree golenali di Carimate, Cantù e Vertemate con Minoprio. L’ultima vasca sarà quella di Paderno, dove si è in attesa dell’approvazione della bonifica preliminare.