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Milano
29. 04. 2024 14:53

La città in 15 minuti di Carlos Moreno: «La nuova, iconica Loreto» 

Parla il famoso archistar teorico della città che offre servizi in poco tempo: «Milano è sulla buona strada, con tanti progetti da seguire»

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E’ considerato un archistar, ovvero un architetto non solo famoso a livello internazionale, ma capace di incidere sulle scelte estetiche e urbanistiche delle nostre città. Un merito che Carlos Moreno ha ottenuto grazie alla sua teoria della città dei 15 minuti in cui ogni servizio è consentito ai cittadini in questo ambito temporale.

L’archistar Carlos Moreno, teorico della città in 15 minuti: «Milano è sulla buona strada, Loreto un esempio di progetto connesso alla città»

Come giudica il progetto di riqualificazione di piazzale Loreto?
«E’ un ottimo esempio di progetto connesso con la città».

Ha un posto in una città dei 15 minuti?
«Se lo consideriamo in questa ottica direi che si tratta di un grande esempio, direi che è un progetto iconico».

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Quali sono gli aspetti più interessanti?
«L’organizzazione della mobilità, gli spazi per i pedoni: è un progetto che migliora la qualità della vita».

Milano può diventare una città dei 15 minuti?
«Sì, è una della città più impegnate in questa direzione».

Ha avuto contatti con l’amministrazione?
«Da diversi anni, anche prima della pandemia, con il sindaco Sala».

In che modo Milano sta andando verso la città dei 15 minuti?
«Con la realizzazione di molti progetti che riguardano le aree pubbliche, il verde, gli spazi per i pedoni».

La sua idea è nata a Parigi.
«Dal 2016 al 2018 l’ho sperimentata in diversi quartieri popolari di Parigi, nel 2019 il sindaco Hidalgo mi disse: questo è un concetto potente».

Un bel riconoscimento.
«Oggi non è più un concetto ma un movimento globale, presente in tutti i continenti».

 

Una piazza pronta per le Olimpiadi
In autunno parte il cantiere di Nhood

Manca solo la firma del progetto esecutivo da parte dell’amministrazione locale per iniziare i lavori che sono fissati per l’autunno di quest’anno. Si tratta del cantiere che riqualificherà piazzale Loreto a Milano, operazione in capo a Nhood società vincitrice nel 2021 del bando internazionale C40 Reinventing Cities del Comune di Milano. L’obiettivo è terminare i lavori entro le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

Pubblico-privato. La particolarità di questo intervento è data dal partenariato pubblico-privato: in sostanza Comune e Nhood stanno portando avanti assieme questo progetto anche se la realizzazione spetta a quest’ultimo che ha messo in campo un investimento complessivo stimato di circa 80 milioni di euro. L’obiettivo è di trasformare piazzale Loreto, al momento un luogo urbanisticamente indefinito, in un nuovo spazio che risulti come polo di aggregazione. Determinante sarà il ruolo dell’agorà, lo spazio pubblico connesso a NoLo per garantire continuità all’asse corso Buenos Aires/viale Monza/via Padova.

Lo spazio complessivo è di oltre 9mila metri quadri. La piazza è dedicata all’incontro: cultura, socialità, servizi e spazi verdi serviranno per creare un nuovo luogo di aggregazione urbana. Uno spazio importante riguarda il verde: nel quartiere troveranno dimora oltre 300 alberi ad alto fusto capaci di assorbire CO2 e mitigare l’effetto isola di calore nel cuore della città. Cambierà anche la viabilità con la chiusura al traffico del tratto nord della piazza che da su via Padova.

Il mese scorso è nato LOC 2026, uno spazio che permette di avere risposte alle domande sulla nuova piazza che riqualificherà il quartiere Loreto. Situato in via Nicola Antonio Porpora 10, è aperto dal martedì alla domenica dalle 12.00 alle 20.00 di tutti i giorni tranne lunedì e ospita eventi culturali che raccontano il progetto.

 

Mix pubblico-privato anche per Dropcity e Cadorna 

Il nuovo centro di architettura e l’infrastruttura (con parco) fra la stazione e Pagano

Ci sono altri due progetti importanti di Nhood in città ideati sempre con il metodo del partenariato pubblico-privato. Il primo è Dropcity, un nuovo centro per l’Architettura e Design che nascerà lungo via Sammartini, all’interno dei Magazzini Raccordati della Stazione Centrale. Il progetto è un’iniziativa nata da un’idea dell’architetto Andrea Caputo (che ha firmato anche la riqualificazione di piazzale Loreto) già nel 2018 con l’obiettivo di dare vita ad un luogo di aggregazione e di dibattito sull’architettura, il design e la città contemporanea. L’apertura alla città è prevista per i primi mesi del 2024, si attende la firma del progetto esecutivo da parte dell’amministrazione locale per iniziare i lavori. Dropcity si sviluppa su 10mila metri quadri, suddivisi in 28 tunnel, che ospiteranno gallerie espositive, atelier di produzione, laboratori di falegnameria, robotica e prototipia avanzata.

L’altro progetto riguarda la realizzazione e la gestione dell’infrastruttura di copertura dei binari della linea ferroviaria regionale nell’area compresa tra la stazione di Milano Cadorna fino al ponte di via Mario Pagano. C’è ancora da sottoscrivere la firma dell’accordo di programma tra Comune, Regione e Ferrovie ma l’obiettivo è di fare partire il cantiere fine 2025. Il progetto prevede la realizzazione di una piattaforma della superficie complessiva di circa 60mila metri quadri a copertura del fascio dei binari, di cui 30mila di nuovo parco urbano. Il valore complessivo dell’operazione è di circa 800 milioni di euro con un contributo pubblico di circa 180 milioni.

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