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30. 04. 2024 23:17

Moschea a Milano, sì o no? Il nuovo luogo di culto (dopo 20 anni di attesa) divide la città

La moschea potrebbe essere pronta tra qualche mese. Il progetto vale 1,4 milioni di euro. Le critiche però sono tantissime: «Via Padova? Una polveriera pronta a esplodere»

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Manca poco: entro qualche mese (forse prima del Ramadan 2024) sorgerà la prima moschea a Milano. E sarà negli ex bagni pubblici di via Esterle, traversa di via Padova. Il Comune infatti ha ufficialmente ceduto il diritto di superficie all’associazione Casa della Cultura musulmana dopo che questa, dieci mesi fa, si era aggiudicata in via definitiva la concessione dell’immobile. Una concessione della durata di 30 anni per realizzare un luogo di culto islamico che ha già fatto sorgere non poche polemiche tra i cittadini.

Nella zona di via Padova arriva la prima moschea a Milano

La futura collocazione di questo primo luogo di culto islamico frutto di un bando comunale e collocato in uno stabile pubblico è tutt’altro che casuale. Via Esterle, dove sorgerà appunto la prima moschea a Milano, si trova a due passi da via Padova, una delle zone più multietniche e multireligiose della città.

Il bando per l’immobile riferito ai civici 15-17 era partito con una base d’asta di 480.162 euro, nel 2022. A partecipare erano stati sia la Casa della Cultura musulmana che il Milan Muslim Center. A maggio dell’anno scorso però la commissione ha escluso i secondi ed ha concesso dunque questi spazi alla prima associazione.

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Moschea a Milano
Fedeli musulmani che pregano

Si è parlato e si parla ancora oggi di un grande punto di svolta in quanto la discussione sulla possibile apertura di una moschea a Milano dura da circa 20 anni. Dopo il recente sgombero della struttura, che risultava essere occupata da diversi immigrati, lo spazio è stato subito messo a disposizione della Casa della cultura musulmana.

Ora verrà data presto vita ad un luogo di culto musulmano in grado di ospitare 3.500 fedeli, anche se senza minareto (ovvero la torre presente in quasi tutte le moschee che richiama 5 volte al giorno alla preghiera i devoti di Allah). Il costo totale del progetto? Ben 1,4 milioni di euro. A questa ingente somma inoltre dobbiamo aggiungere circa 500mila euro che la comunità islamica dovrà fornire al Comune di Milano per il diritto di superficie dell’immobile.

Le polemiche per la moschea a Milano

Se da un lato i migliaia di fedeli musulmani gioiscono per la notizia riguardante la nuova moschea a Milano, dall’altra questa continua a suscitare moltissime critiche. Critiche che si sono inasprite proprio negli ultimi tempi, dopo lo sgombero degli ex bagni pubblici e la consegna, a tutti gli effetti, delle chiavi della struttura alla comunità islamica.

Le principali polemiche arrivano dal Centrodestra, che accusa l’amministrazione comunale di voler creare una sorta di “ghetto islamico” in via Padova. Ed è proprio a chi avanza commenti di questo tipo che la vicesindaca Anna Scavuzzo risponde: «È arrivato il momento di depotenziare l’ostilità anti-Islam. Bisogna distinguere chi commette reati da chi non li commette e non fare di tutta l’erba un fascio».

Ma esponenti milanesi di partiti come Fratelli d’Italia e Lega non si fermano. Il meloniano Riccardo De Corato ad esempio, ha criticato Beppe Sala e la sua giunta accusandolo di non avere «la minima idea di quali sono le problematiche e le criticità nelle aree periferiche di Milano».

Risale invece a sabato 9 settembre il presidio organizzato contro la costruzione del nuovo luogo di culto islamico in via Carlo Esterle. In prima fila il consigliere comunale Samuele Piscina, del Carroccio.

«Noi ribadiamo la nostra contrarietà alla ghettizzazione di via Padova, dove il sindaco ha concesso gli ex bagni pubblici (di proprietà comunale) per realizzare una nuova moschea a Milano. L’integrazione non si costruisce concentrando gli stranieri in un solo quartiere dove già sono predominanti e dove manca il rispetto delle regole! Via Padova è una polveriera pronta a esplodere».

Moschea a Milano, Asfa Mahmoud (Casa della cultura musulmana): «I veri fedeli sono moderati»

A difendere invece il progetto della moschea a Milano ci ha pensato direttamente il presidente del Consiglio direttivo della Casa della cultura musulmana Asfa Mahmoud. Ai microfoni del giornale Il Giorno, lo scorso 30 agosto, ha rivelato che tutta la sua comunità è molto contenta del risultato raggiunto dopo 20 anni di attesa.

«Vogliamo realizzare un’opera bella per Milano, che è una città internazionale molto conosciuta anche nel mondo arabo. Milano merita di avere una moschea degna della sua reputazione. Un luogo aperto a tutta la città, non solo alla nostra comunità», ha detto.

E ancora: «A Milano ci sono 100 mila musulmani, ci farebbe piacere che tutti loro venissero a visitare la nostra moschea». Sull’assenza del minareto, ha detto: «Preferiamo farne a meno ed evitare polemiche». A proposito invece dell’argomento finanziamenti per la realizzazione della struttura, Asfa Mahmoud ha tenuto a precisare che tutto è sempre stato fatto in modo trasparente e così sarà anche nei prossimi mesi.

«Per partecipare al bando comunale e pagare i 495 mila euro necessari per ottenere il diritto di superficie per 30 anni dell’immobile di via Esterle abbiamo aperto un conto corrente per raccogliere le offerte per questo progetto. I finanziatori sono i componenti della nostra comunità. Abbiamo sempre rifiutato fondi da Paesi esteri, il nostro riferimento è l’Italia».

Infine, il presidente del Consiglio direttivo della Casa della cultura musulmana, per mettere a tacere le polemiche riguardanti la moschea a Milano e tutti i comportamenti islamofobici, ha asserito: «L’Islam è una religione che rispetta tutte le religioni precedenti ed è aperta a tutte le culture. I veri musulmani sono moderati perché hanno capito il vero spirito della religione».

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