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06. 05. 2024 03:36

Porta Vittoria e Porta Ticinese: quale futuro per i vecchi, storici, dazi doganali

E voi, cosa ne fareste? Per cosa li usereste?

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Il Comune di Milano ha annunciato che aprirà una gara pubblica per assegnare in concessione per dodici anni tre ex caselli di sua proprietà. Si tratta dei due ex dazi di piazza Cinque Giornate e del casello est di piazza XXIV Maggio, conosciuti anche come Porta Vittoria e Porta Ticinese.

Il Comune di Milano cerca concessionari per i dazi di Porta Vittoria e Porta Ticinese

La delibera che detta le linee di indirizzo della procedura ad evidenza pubblica è stata approvata dalla Giunta di Palazzo Marino e prevede l’assegnazione degli spazi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa: «Il percorso di valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune – spiega l’assessore al Bilancio e Patrimonio, Emmanuel Conte – prosegue anche per le antiche porte di Milano. I caselli raccontano la storia di Milano e anche se hanno perduto la loro originaria funzione, possono essere riconnessi con la vita quotidiana della città, per trovare vita nuova». 

Il dazio di Porta Ticinese a Milano
Il dazio di Porta Ticinese a Milano

Per cosa verranno utilizzati i dazi di Porta Vittoria e Porta Ticinese

Gli spazi dei tre caselli sono destinati ad attività espositive, commerciali e di ufficio. Ai 60 punti previsti per l’offerta tecnica se ne aggiungono un massimo di 40 per l’offerta economicamente più vantaggiosa. Per i 140 metri quadri di ciascun casello di piazza Cinque Giornate, si parte da 41.618 euro di canone annuo, mentre per i 335 metri quadri dell’ex dazio est di piazza XXIV Maggio, il canone annuo posto a base d’asta è di 44.987 euro. Una volta assegnati i punti dell’offerta tecnica e stabilita una graduatoria, la Commissione aggiudicatrice aprirà le buste con l’offerta economica e sarà stilata la classifica definitiva: «L’obiettivo del bando è che la valorizzazione sociale e culturale dei caselli – prosegue Conte – accompagni quella economica. Nella gara è infatti previsto che tra gli elementi che concorrono a valutare il progetto vi sia l’insediamento di attività e funzioni aggiuntive di tipo aggregativo o culturale che favoriscono l’attrattività e l’accessibilità degli spazi».

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Il dazio di Porta Vittoria a Milano
Il dazio di Porta Vittoria a Milano

La storia dei dazi doganali di Milano

I dazi doganali di Milano hanno una storia che risale a diversi secoli fa, quando la città era un importante centro commerciale e di scambi. Milano ha sempre avuto un ruolo cruciale nel commercio e nell’economia dell’Italia settentrionale grazie alla sua posizione strategica lungo le rotte commerciali. Durante il Medioevo e il Rinascimento, Milano era un importante centro manifatturiero, noto per la produzione di tessuti, armature, armi e altri beni. Per proteggere l’industria e promuovere il commercio locale, i governanti milanesi introdussero dazi doganali sulle merci che entravano e uscivano dalla città. 

Il dazio di Porta Ticinese a Milano
Il dazio di Porta Ticinese a Milano

Che cos’erano i dazi doganali di Porta Vittoria e Porta Ticinese

I dazi doganali erano imposte applicate sui prodotti importati o esportati e venivano riscossi ai valichi di frontiera o alle porte cittadine. Queste tariffe avevano lo scopo di proteggere l’industria e l’economia locale, incentivando la produzione interna e limitando la concorrenza estera. Nel corso dei secoli, i dazi doganali di Milano sono stati soggetti a cambiamenti e adattamenti in risposta alle dinamiche economiche e politiche. Durante il periodo dell’Impero austriaco e dell’Impero francese, ad esempio, i dazi doganali furono un importante strumento di controllo economico e di finanziamento delle spese statali. Con l’Unità d’Italia nel XIX secolo e l’adozione di politiche tariffarie comuni per tutto il paese, i dazi doganali di Milano persero gradualmente importanza. L’integrazione economica dell’Italia portò alla riduzione dei dazi e alla creazione di un’unione doganale interna.

La fine dei dazi doganali di Porta Vittoria e Porta Ticinese

Oggi, con l’adesione dell’Italia all’Unione Europea e l’implementazione del mercato unico europeo, gran parte dei dazi doganali è stata eliminata tra i paesi membri, inclusa Milano. Tuttavia, vanno sottolineate le politiche commerciali e le regole doganali specifiche che possono essere in vigore in determinati contesti e settori.

Il dazio di Porta Vittoria a Milano

Porta Vittoria era una delle porte di accesso alla città di Milano, situata a sud-est della città storica. Durante il periodo in cui era attiva come punto di ingresso, era possibile trovare un ufficio doganale presso Porta Vittoria per controllare e riscuotere i dazi sulle merci che entravano o uscivano dalla città. Durante il periodo storico in cui i dazi doganali erano in vigore, le merci importate o esportate dovevano pagare un’imposta al valico doganale corrispondente. Questi dazi venivano riscossi per finanziare le spese statali e proteggere l’industria locale. I dazi doganali potevano variare a seconda delle merci e delle circostanze specifiche.

Il dazio di Porta Vittoria a Milano
Il dazio di Porta Vittoria a Milano

Il dazio doganale di Porta Ticinese

Durante il periodo in cui i dazi doganali erano in vigore, Porta Ticinese era una delle porte di accesso alla città di Milano, situata a sud-ovest del centro storico. Era una delle principali vie di accesso per le merci provenienti da diverse direzioni, tra cui il sud della Lombardia e la regione del Ticino in Svizzera. Presso Porta Ticinese, come in altre porte cittadine, era possibile trovare un ufficio doganale dove venivano controllate e riscosse le imposte sulle merci che entravano o uscivano dalla città. I dazi doganali erano imposte applicate sulla base delle merci importate o esportate e venivano riscossi al valico doganale corrispondente. L’obiettivo principale dei dazi era quello di finanziare le spese statali e proteggere l’industria locale, favorendo la produzione e il commercio interni.

Il dazio di Porta Vittoria a Milano
Il dazio di Porta Vittoria a Milano

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