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29. 04. 2024 18:57

Barriere architettoniche a Milano, viaggio tra buche, parcheggi irregolari, gradini e scale: «Siamo dei gladiatori che devono combattere»

Ostacoli dislocati ovunque. La startup WeGlad le ha mappate per aiutare i cittadini a destreggiarsi per le vie della città, in attesa degli investimenti "d’obbligo" per le Olimpiadi del 2026

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Un’app per mappare le barriere architettoniche a Milano. Parte da questa piccola (grande) rivoluzione la nostra inchiesta sulle barriere architettoniche in giro per la città. Tante, troppe. A Milano ce ne sono oltre 6.300. Dentro c’è di tutto, dalle buche in strada ai parcheggi in “malasosta”.

Per chi ha difficoltà motorie diventano intralci insormontabili. Nasce così l’idea di mettere al servizio degli utenti un’app con una mappa interattiva in cui aggiungere segnalazioni. Il risultato è una community attiva che può tornare a muoversi schivando le difficoltà quotidiane.

Barriere architettoniche a Milano, la ricerca di WeGlad

L’app si chiama WeGlad ed è stata fondata da un ragazzo torinese che ha subito un incidente da adolescente: Petru Capatina lancia l’idea. La proposta arriva fino a Milano, viene raccolta (anche) da Riccardo Taverna, manager e ora presidente della società, e adesso si sta affermando come una realtà sociale di riferimento.

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I numeri a Milano parlano da soli: sono state segnalate quasi 700 buche pericolose, più di 2.300 ostacoli fra gradini, scale e rampe non percorribili. Una cattiva abitudine dei milanesi sta diventando il parcheggio irregolare o i passaggi bloccati, anche per lavori in corso: sono oltre 1.400. Numeri di una città che deve ancora fare un passo in avanti verso una piena accessibilità.

A Milano nel 2022 è stato approvato il PEBA – Piano Eliminazione Barriere Architettoniche. Non uno strumento di programmazione di interventi (non ha un budget dedicato ad attuare azioni mirate), bensì un piano che definisca i comportamenti da assumere in fase di elaborazione dei progetti con un occhio ben saldo alle problematiche delle barriere architettoniche.

Il risultato è un’attenzione maggiore al tema, ma non basta. Servono investimenti con un occhio alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026: per quell’evento la città dovrà avere un altro volto. Nel frattempo, in città sono arrivati i fondi del PNRR e a fine 2023 la Giunta ha approvato i nuovi interventi per il superamento delle barriere architettoniche, a partire dalle metropolitane di Cimiano, Gioia e Wagner, con l’installazione di ascensori.

Barriere architettoniche a Milano, numeri a confronto

1231

Locali mappati

6332

Ostacoli mappati

697

Buche singole pericolose (11%)

1836

Gradini (29%)

190

Scale (3%)

316

Rampe ripide non percorribili (5%)

1773

Terreni sconnessi (insieme di buche, terreno sgretolato, asfalto rotto) (28%)

633

Parcheggi in malasosta che bloccano passaggio accessibile (10%)

823

Passaggi bloccati / lavori in corso bloccanti (13%)

63

Ascensori non funzionanti (1%)

Fonte: WeGlad

Barriere architettoniche a Milano, in centro i problemi più diffusi

La “classifica” dei Municipi con più barriere architettoniche

A Milano, tramite WeGlad, sono stati mappati ben 6.332 ostacoli. Barriere architettoniche che non permettono – o solo in parte – di potersi muovere liberamente nel territorio cittadino. La classifica dei top 5 Municipi in termini di ostacoli mappati vede al primo posto il Municipio 1 con 1.544 barriere architettoniche presenti.

Si tratta del Centro storico della città, da Duomo fino a Paolo Sarpi, passando per Brera, Giardini Porta Venezia o Parco Sempione. Al secondo posto il Municipio 2 (Stazione Centrale, Gorla, Turro, Greco, Crescenzago): qui sono 715 gli ostacoli su WeGlad. Gradino più basso del podio per Città Studi, Lambrate, Venezia: nel Municipio 3 le barriere sono 672. Quarto posto per il Municipio 6 con 604 ostacoli mappati nelle zone di Vigentino, Chiaravalle, Gratosoglio. Il quinto Municipio con più barriere architettoniche a Milano è il 9: sono 450 divisi fra Stazione Garibaldi e Niguarda.

Mappa delle barriere architettoniche a Milano
Mappa delle barriere architettoniche a Milano

Barriere architettoniche a Milano, la top 5 in città

Municipio 1

1544

Municipio 2

715

Municipio 3

672

Municipio 6

604

Municipio 9

450

Fonte: WeGlad

Barriere architettoniche a Milano, intervista a Riccardo Taverna (presidente di WeGlad): «C’è chi ha ritrovato il coraggio di uscire di casa»

Non una semplice app. Ma uno strumento per trasformare le barriere architettoniche in opportunità. Per altri, significa libertà. Così è nata WeGlad, nel 2021, per creare un reale impatto sociale. Riccardo Taverna, presidente di WeGlad e portatore di due disabilità, racconta il progetto.

Come nasce l’idea di WeGlad?
«Siamo una startup a vocazione sociale e una società benefit. L’obiettivo è accelerare la transizione verso un mondo più accessibile e inclusivo favorendo la mobilità delle persone con difficoltà motorie. Questa esigenza nasce dalla nostra vita quotidiana. Inizialmente eravamo solo una app che consentiva alle persone di mappare le barriere architettoniche, segnalando e scattando foto ai problemi. In Italia ci stiamo avvicinando ai quattro milioni di persone con difficoltà motorie».

Riccardo Taverna
Riccardo Taverna

Che cosa significa il nome?
«WeGlad è la contrazione di Welcome Gladiator, benvenuto gladiatore. Tutte le mattine i gladiatori sapevano cosa dovevano fare: entrare nell’arena, combattere, sopravvivere e tornare nella cella, sapendo che la giornata successiva sarà uguale. Per le persone con disabilità ci sono le stesse difficoltà: dobbiamo entrare nell’arena della vita e combattere contro le barriere architettoniche. Ci piaceva l’idea di essere dei gladiatori che combattono per un mondo più umano».

In che fase di sviluppo è l’app?
«Abbiamo lanciato una seconda app, dal nome React, dove noi mettiamo a disposizione la nostra esperienza sul tema delle barriere architettoniche e le aziende possono inserire il proprio punto vendita per mapparlo. Gli investitori in questo settore ci sono e tanti stanno capendo che agire sulle barriere architettoniche significa anche pensare al proprio futuro».

Qual è stata la risposta della community?
«Il primo giorno, quando siamo andati online, nel giro di trenta minuti una ragazza aveva già mappato tutta la sua via, ritrovando il coraggio di uscire di casa. Un esempio che descrive l’impatto che WeGlad ha sulla vita quotidiana delle persone».

Com’è messa Milano?
«Milano è una città problematica con le barriere architettoniche. Negli ultimi due anni però ci sono stati dei passi in avanti e sicuramente grazie alle prossime Olimpiadi invernali 2026 la città sarà più accessibile. I problemi principali sono le buche, i parcheggi sui marciapiedi e i terreni sconnessi. A Milano sono state mappate oltre 6.300 barriere architettoniche con eventi come Mappathon, in cui coinvolgiamo anche brand del retail per aiutarci a segnalare le barriere architettoniche in città».

Un consiglio per il Sindaco di Milano sulle barriere architettoniche.
«Il Comune deve cambiare il punto di vista: se diciamo che esistono le barriere architettoniche è come se ci assumessimo la colpa. Il Comune ha il dovere di risolvere il problema ma il primo passo è la mappatura: la segnalazione è un messaggio utile per le persone con difficoltà motorie. Abbiamo un canale di dialogo strutturato con l’Amministrazione ma ogni tanto c’è qualche difficoltà».

Barriere architettoniche a Milano, il commento: vita quotidiana e Olimpiadi, quegli ostacoli che riguardano tutti

Viaggiano su due binari paralleli le problematiche principali che rivelano le persone con disabilità motorie. La prima riguarda la vita quotidiana, dove anche un cantiere temporaneo allestito su un marciapiede può diventare una barriera architettonica insormontabile per chi viaggia su una sedia a rotelle. Senza pensare al caso di Milano, in cui buche nell’asfalto, pavé sconnessi o dehors possono trasformare un’uscita in un momento drammatico.

Un capitolo a parte meritano i parcheggi selvaggi: chi vive una disabilità motoria sa che il problema non sono solo più le automobili, ma ormai anche i monopattini o le biciclette elettriche abbandonate sui marciapiedi di Milano. La seconda problematica riguarda il fronte commerciale: anche (e ci mancherebbe) una persona in carrozzina ha il diritto di poter uscire a cena o andare in un negozio a fare degli acquisti.

Sono sempre di più le aziende che hanno capito che devono essere loro stesse a mappare il proprio punto vendita per indirizzare, eventualmente in un altro proprio negozio, le persone con difficoltà motorie. Si tratta di un gesto di buon senso che premia sia l’azienda che si auto-denuncia sia l’utente che ha così la possibilità di andare dove può trovare un accesso facilitato.

Temi e problemi che trovano terreno fertile nella programmazione delle prossime Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Se infatti in città arriveranno eventi ed atleti da tutto il mondo, Milano dovrà essere pronta ad accogliere tutti. Anche le persone con difficoltà motorie, ovviamente.

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