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02. 05. 2024 19:26

Beppe Sala e la dignità istituzionale: perché non parla più di temi centrali nella vita dei cittadini milanesi?

Sicurezza, sanità, trasporti pubblici, costo della vita: non c’è bisogno di rassicurare la cittadinanza?

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Perché il sindaco Beppe Sala non parla più di temi centrali nella vita dei cittadini di Milano come sicurezza, sanità, trasporti pubblici e così via? La sua storia appare molto simile ad una favola della quale, però, si sono perse le tracce: «C’era una volta un primo cittadino che sfruttava i suoi canali social per dialogare con la cittadinanza e rassicurarla». Così potrebbe cominciare il racconto, che una volta avrebbe aiutato sia i bambini ad addormentarsi, sia i cittadini milanesi a vivere sereni. Perché sono i dati a confermarlo: se Beppe Sala governa Milano da due mandati consecutivi (volendo potremmo partire a ragionare sulla sua governance addirittura da Expo 2015, ma ci limitiamo alla sola salita a Palazzo Marino) qualcosa vorrà pure dire; al netto di una palese mancanza di alternative dall’altra parte, è chiaro che i milanesi hanno avuto fiducia in lui e nella sua giunta. Ora, però, qualcosa sembra essersi rotto: poche comunicazioni, anche abbastanza scarne, come a voler giustificare una stanchezza politica alla quale, però, dovrebbe fare da contraltare una dignità istituzionale dovuta ai cittadini dal suo rango di primo della classe.

 

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Beppe Sala, la dignità istituzionale e i social network

Una volta i social network, Facebook e Instagram soprattutto, servivano a Beppe Sala per rassicurare una più ampia fetta possibile di milanesi che, tutti i giorni, si muovono per la città, la vivono costantemente, la amano e, a volte, la odiano. Lui, però, sempre lì in prima fila: video rassicurante dopo le aggressioni in stazione Centrale, dove annunciava la richiesta di nuovi militari al Governo e l’aver già dialogato con il Prefetto. Altro video il giorno dopo l’incontro con Inter e Milan per parlare del nuovo stadio; e ancora il nubifragio del 25 luglio scorso e i lavori nel mese di agosto, le politiche abitative e il lancio del suo podcast, altro modo per tenere vivo il rapporto con i milanesi. Poi, qualcosa si è rotto: l’ultimo messaggio postato sul profilo è del 3 agosto, condiviso con l’assessora Gaia Romani, riguardante le coppie omogenitoriali e il sì alla trascrizione del padre biologico. Cose che, seppure estremamente importanti, di questi periodi passano in secondo piano a causa di altri temi. Tanto che un utente proprio sotto quel post commentava: «Galleria sfregiata, turisti derubati ed accoltellati, Milano su tutti i giornali per il degrado Etc … cose che dovrebbero riguardare un sindaco …e invece…». Caro Beppe Sala, ci spiega cos’è successo?

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La colpa è del centrosinistra? 

Che la colpa sia del centrosinistra e della sua disunità? Il Sindaco, d’altronde, l’aveva scritto: «C’è una chiara sconfitta dell’area di cui mi sento parte, cioè il Centrosinistra. Ma serve ragionare su cosa sia questa che definisco la mia parte politica. Che cos’è il Centrosinistra? Qualcuno sa dirne le componenti o i confini, con certezza? Queste forze per caso stanno discutendo della composizione di un’area che contenda il Paese alle destre? Non mi pare. E credo invece che ce ne sia bisogno. Senza un’area di Centrosinistra, organizzata intorno ai temi che uniscono e non solo sbandierando quelli che dividono, il Paese non è contendibile e lo si lascia in mano alle destre… Il vero problema è questo: la creazione di un’area capace di rappresentare l’innovazione e di fare parlare la vasta maggioranza silenziosa che desidera stabilità, progresso, miglioramento delle condizioni di vita, politiche per l’ambiente, giustizia sociale». Bellissima frase, non messa però in pratica di recente. Che Beppe Sala stia già lavorando ad una sua nuova forza politica e sia deconcentrato sul suo attuale ruolo? Il suo mandato scadrà nel 2026, appare un po’ presto…

Marrageddon, caos traffico, salute, ciclisti in strada: perché il sindaco non ne parla 

La città green tanto decantata dal sindaco, oltretutto, ultimamente non sta raccogliendo molti favori nemmeno tra i suoi adepti: al netto della demolizione/non demolizione di San Siro, che è divenuta una telenovela risoltasi con un lieto fine per l’area ecologista ma con una pericolosa possibilità di avere una cattedrale nel deserto in centro città, la giornata di sabato 23 settembre 2023 ha vissuto la più classica delle odissee per i cittadini del Municipio 8: il concerto Marrageddon all’Ippodromo La Maura, con la presenza di circa 80mila persone. In contemporanea la gara Milan-Hellas Verona a San Siro, dove ne erano presenti altre 70mila. Un concentrato di circa 150mila persone presenti nel raggio di un chilometro, che ovviamente ha causato un ingorgo stradale pazzesco («Un’ora e mezza per andare da via Bolla a via Zamagna» ci riferisce un cittadino, vale a dire per percorrere poco più di due chilometri), parcheggi selvaggi un po’ dappertutto, livelli di PM10 immessi nell’area probabilmente senza precedenti e il panico generale. Ora, rimangono da porsi due domande: ha senso organizzare due eventi con così tante persone a così poca distanza e in contemporanea? E soprattutto: perché il Sindaco non ha detto nulla sull’accaduto? Si ha come la sensazione che i canali social del primo cittadino siano diventati un mezzo di alienazione completa dal moto cittadino, da quei temi cari ai milanesi, che dovrebbero rappresentare la centralità dell’operato di un sindaco impegnato. E invece no, si continua a parlare di altro: vero che venerdì pomeriggio, ad esempio, Beppe Sala ha ricevuto a Palazzo Marino i rappresentanti di Tende in Piazza per discutere del caro affitti, ma cos’è successo? Perché postare esclusivamente delle foto (anche abbastanza asciutte) e non spiegare l’accaduto? La giunta sta facendo qualcosa a riguardo? Sindaco, ci informi per favore.

parcheggi selvaggi marrageddon
parcheggi selvaggi marrageddon

Se il fallimento di Marrageddon/San Siro intacca anche l’area del PD

Che ci sia scoramento da più parti appare evidente. Sempre tornando a parlare di quanto accaduto sabato pomeriggio nel Municipio 8, è scesa in piazza anche il suo presidente, Giulia Pelucchi, esponente del PD che, ricordiamo, ha sostenuto la candidatura di Beppe Sala a sindaco di Milano in entrambi i mandati: «Il fallimento delle forze spiegate per chiudere il traffico a QT8 e Lampugnano, lasciando Trenno nel caos. – scrive, facendo riferimento ad una foto postata a corredo di un quartiere interamente fermo – Ritengo che già stasera Prefetto, Sindaco, Comandante della Polizia Locale dovrebbero riferirne ai cittadini. Autorizzare partita e concerto nello stesso giorno, come abbiamo detto più volte, non é possibile. Questa osservazione, insieme alle altre proposte dal Municipio, non é stata accolta nell’ultima delibera (il tutto dopo più di un anno di riunioni). Lunedì mattina chiederò ufficialmente che di tutto ciò si riferisca anche in Consiglio di Municipio». Risposta netta e decisa di chi vive il quartiere tutti i giorni, come hanno fatto anche gli esponenti del gruppo che si oppone al progetto Stadio La Maura con continue pubblicazioni sui social. Ora non resta che aspettare la prossima mossa di Beppe Sala (se arriverà): che non ha detto nulla su questo tema, come non ha detto nulla sugli studenti accampati di fronte a palazzo Marino e i ciclisti che in settimana hanno fermato il traffico in tutta la città. Caro Beppe Sala, ci vorrebbe forse un po’ di dignità istituzionale e metterci nuovamente la faccia.

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