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24. 04. 2024 06:25

A colloquio con Massimo Galli: «Situazione pesante, ma c’è un piccolo segnale di ottimismo…»

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Perplesso sull’azzeramento della quarantena per i vaccinati con booster o da meno di quattro mesi con la seconda dose. Preoccupato per l’avanzare inesorabile dei casi di infezione da Covid-19. Massimo Galli, primario del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, commenta a Mi-Tomorrow le ultime misure adottate dal Governo alla luce dell’esplosione ormai conclamata della variante Omicron.

Professore, siamo ormai al lockdown dei non vaccinati?
«Sul tappeto ci sono ormai due decisioni da prendere: il confinamento dei non vaccinati, compagine molto variegata, e l’obbligo vaccinale. La partita che rischiamo di vedere nei prossimi giorni sarà tra il blocco da quarantena e il blocco da malattia, ma non cercate in me sponde per avvallare ipotesi “alla sudafricana” del tipo “chi se la piglia, se la piglia”».

Oggi com’è la situazione in ospedale?
«Abbiamo una variante che genera un enorme numero di casi di infezione, probabilmente più dei 98.000 ufficiali registrati ieri. Personalmente rispondo continuamente a chiamate di pazienti e conoscenti che mi chiedono consigli. E’ una situazione molto pesante».

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Omicron è il “canto del cigno” del Covid in termini di gravità della malattia?
«Andrei piano a parlare di canto del cigno. E’ certamente un virus molto diverso dall’originale, con una grande capacità di diffusione. Dobbiamo ancora comprendere bene quale sia il grado di patogenicità. Un piccolo segnale di ottimismo c’è…».

Quale?
«I virus con parecchie mutazioni solitamente sono meno efficienti nel provocare malattia grave nell’uomo. E’ anche vero che dovrebbero essere anche meno efficienti nella diffusione, cosa che oggi è esattamente l’opposto di ciò che vediamo».

E’ ormai inevitabile la convivenza con Omicron?
«Votiamoci a Santa Prudenza, anticipandola a San Silvestro. Tocca ormai trovare la maniera più prudente per convivere con questa malattia».

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