Quando abbiamo deciso di riorganizzare la distribuzione di Mi-Tomorrow all’inizio del 2024, privilegiando una fascia d’età sempre più lontana dalla lettura dei giornali, sapevamo che sarebbe stato un rischio. Ma eravamo anche ben consci del fatto che sarebbe stata una sfida da non lasciarsi sfuggire.
Il 2024 di Mi-Tomorrow: come abbiamo cambiato il (vostro) giornale
Non tanto per l’esigenza di “abbassare il target” (come dicono quelli bravi) dei lettori del nostro cartaceo, quanto perché ci sono numeri impietosi che ci raccontano come il Covid abbia contribuito praticamente ad un intero salto generazionale nell’approccio dei ragazzi ai quotidiani.
Ebbene, da fine gennaio i ragazzi dei licei Manzoni, Parini, Beccaria e Volta, oltre agli universitari di via Festa del Perdono e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, hanno un giornale cartaceo che li attende il martedì e il venerdì al termine delle loro lezioni. E, sempre da fine gennaio, siamo letteralmente invasi di foto e video di ragazzi che sfogliano Mi-Tomorrow, così come dei curriculum di chi è incuriosito dall’opportunità di entrare a far parte della nostra redazione.
Tante foto sono di ragazze. E non solo oggi, naturalmente. Però mi è parsa una coincidenza emotivamente troppo golosa ricevere oggi questo scatto per non pubblicarlo, raccontandovi un aspetto che tanti magari non conoscono: dietro una macchina quotidiana come la nostra, c’è il bisogno di condividere emozioni. E di raccontare che, sì, la carta avrà fatto il suo tempo, ma le vibrazioni che è in grado ancora di trasmettere non passeranno mai.