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26. 04. 2024 21:39

Razzismo sul treno, il video su TikTok e il fascino della gogna mediatica

Le tre giovani sono state rintracciate e bersagliate sui social. Ma è davvero questa la risposta giusta?

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Diciassette milioni di visualizzazioni, oltre due milioni di like, una bufera di commenti. È quanto ha scatenato il video TikTok dell’episodio di razzismo sul treno con protagoniste tre studentesse riprese a schernire e dileggiare una donna cinese. Il filmato risale allo scorso 16 aprile, è stato girato a bordo di un treno Como-Milano e a pubblicarlo sui social è stata la regista statunitense di origine pakistana Mahnoor Euceph, che ha denunciato l’episodio di razzismo subito in quel momento dalla madre del suo fidanzato, di origine cinese.

Razzismo sul treno, il messaggio di Euceph

«Mai nella mia vita ho fatto esperienza di un razzismo così palese – dice Euceph nella descrizione del video -. E anche il mio ragazzo sostiene la stessa cosa. Mi aspettavo di meglio dalle nuove generazioni. Dopo aver condiviso il video su Instagram, molti dei miei amici asiatici hanno raccontato le loro esperienze di razzismo in Italia e in Europa. L’America potrà avere i suoi problemi con il razzismo, ma l’Europa è indietro di 20 anni. Spero che voi italiani riusciate a trovare queste ragazze e a farle vergognare. È stato un comportamento veramente disgustoso e spero che imparino la lezione».

Mahnoor Euceph
Mahnoor Euceph

Razzismo sul treno, le scuse poco convincenti

Il video ha subito ottenuto una straordinaria visibilità e non è stato difficile per la rete social rintracciare le tre giovani, rendendo pubblici nomi, cognomi, università e luogo di lavoro. Una di loro ha scritto alla regista scusandosi e spiegando che il loro era un gioco tra amiche e non c’era nessun razzismo nei loro confronti. Scuse respinte al mittente: «Il fatto che anche dopo essere stata svergognata pubblicamente da milioni di persone, tu stia cercando di manipolarmi mostra non solo che si tratta di scuse completamente false, ma anche che sapevi esattamente cosa stavi facendo», ha risposto Euceph alla ragazza.

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Razzismo sul treno, il potere dei social

Una vicenda che dimostra ancora una volta la potenza dei social network al giorno d’oggi, la diffusa stupidità che ammanta il nostro Paese – l’atteggiamento infantile di due ragazze adulte è da mani nei capelli – ma anche il fascino perverso della gogna mediatica. Inutile dire che i commenti offensivi verso le tre ragazze si sono sprecati su qualsiasi social esistente, c’è chi ne ha richiesto anche l’espulsione dall’università.

Razzismo sul treno, quando si scatena l’odio

Secca la replica dello Iulm, che ha definito intollerabili le richieste perché «un tale accanimento nasconde in sé il germe altrettanto grave del totalitarismo». Perché rispondere alla stupidità e alla maleducazione con odio e accanimento è davvero la soluzione giusta? No, eppure dai commenti offensivi verso le tre ragazze – la stessa Euceph ha chiesto di non commentare l’aspetto estetico delle giovani – è chiaro che c’è ancora tanto da fare sotto tanti, troppi, punti di vista.

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