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03. 05. 2024 06:18

Del diman c’è sicurezza a Milano? «La crisi spinge a rubare nei negozi»

I dati ci dicono che la città (con la sua provincia) è la capitale italiana dei furti in abitazioni ed esercizi commercial. Fra timori e soluzioni che 2024 ci attende?

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Non è facile trattare il tema della sicurezza a Milano, lo dimostra il fatto che ogni rilevazione autorizza forze politiche, media e osservatori vari a trarre conclusioni diverse, a volte agli antipodi tra loro. Ad ogni modo è bene partire dai dati per poi formulare qualche valutazione.

Secondo il report “Criminalità: tra percezione e realtà” del 2023, in riferimento ai dati del 2022, diffuso dal Ministero dell’Interno e Eurispes, nell’area metropolitana di Roma sono stati registrati 11.600 furti in abitazione ogni 100 mila abitanti, pari all’8,7% del totale nazionale. Seguono Milano con 9.081 furti (il 6,8%) e Torino con 5.875 (il 4,4%). Per la ricerca del Sole24Ore, partita dai dati del Ministero dell’Interno, la nostra città ha registrato, in termini assoluti, il primo posto per furti denunciati: ben 3.871 ogni 100mila abitanti, ovvero 124.631. Nello specifico, i furti nelle case sono stati 264,8 ogni 100mila abitanti. Come leggere questi dati?

Sicurezza a Milano, il dato sui furti: meglio del 2010

Da una parte bisogna considerare che il primato di denunce non significa che siamo diventati la città più bersagliata dai topi d’appartamento, magari siamo solo quella con maggiore fiducia nella giustizia. Un’altra cosa di cui tenere conto è che, come ha spiegato il delegato alla Sicurezza del Comune di Milano ed ex capo della Polizia Franco Gabrielli, in passato non si stava meglio se è vero che rispetto al 2010 si sono dimezzati i furti in casa e in auto.

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C’è di che consolarsi? No perché i milanesi non amano i confronti con altre città e con il passato, tendono sempre a migliorare la propria situazione e se consideriamo il periodo pre e post pandemia vediamo che dal 2019 al 2022 le denunce di furti sono aumentate del 3%, e il ministero degli Interni ha già annunciato che nel primo semestre del 2023 si è registrato un aumento delle denunce del 3,5%. Che i numeri di qui sopra siano gravi o meno l’auspicio è che si possano ridurre già dal 2024.

Sicurezza a Milano, Fabio Morini (Confcommercio): «Sono colpiti sia i piccoli esercizi sia i grandi magazzini che possono avvalersi dei vigilantes»

Per i negozianti è uno degli aspetti più mortificanti del loro lavoro. Non solo si registra una perdita economica, ma viene anche meno il rapporto di fiducia con le persone: Fabio Moroni, responsabile per la sicurezza della Confcommercio, spiega a Mi-Tomorrow come si sta evolvendo il fenomeno dei furti.

I dati dicono che si continua a rubare nei negozi nonostante i sistemi di controllo sempre più sofisticati: come si spiega?
«Siamo di fronte a un problema non nuovo, gli associati ci dicono che subiscono furti e che sono colpiti sia quelli che gestiscono piccoli esercizi sia i grandi magazzini che possono avvalersi dei vigilantes».

Quali sono le dimensioni del fenomeno?
«È difficile dirlo perché capita spesso che al furto non faccia seguito la denuncia».

Per quale motivo?
«Fare pubblicità a queste cose comporta il rischio dell’emulazione, aggravando ancora di più il danno subito».

Fabio Moroni
Fabio Moroni

Si sta più attenti verso certe categorie di clienti più propense all’illegalità?
«Non direi, capita che a rubare siano persone insospettabili».

Quali sono i sistemi per evitare i furti?
«Quelli anti taccheggio sonori che segnalano quando una persona si allontana dal negozio senza avere pagato, poi le telecamere».

La grande distribuzione è più efficiente nei controlli?
«Sì, perché possono controllare meglio le casse e gli ingressi».

Quanto può essere imbarazzante dovere contestare il furto a un cliente?
«E’ un timore che esiste, a volte infatti il controllo non si fa».

Cosa si ruba di più?
«Gli accessori: borse, lampade portatili, orologi, in genere sono cose che poi si possono rivendere».

Vestiti?
«Di meno».

Beni alimentari?
«No, è difficile che sfuggano ai sistemi di controllo, magari capita che riescano a portare via prodotti particolari come lo zafferano».

Rispetto agli anni scorsi ritiene che i furti siano in aumento?
«Direi di sì».

Come lo spiega?
«Negli ultimi tempi sono aumentate le difficoltà economiche, impadronirsi di certi beni in vendita è diventato più appetibile».

I beni di lusso sono più difesi, ma non inaccessibili per i ladri.
«Certo, anche in questi casi prevale la tendenza a non denunciare».

Eppure le notizie dei grandi furti circolano, ad esempio quelli in via Montenapoleone.
«Quelli sono casi eclatanti».

Quindi è difficile fare statistiche?
«Molto, stesso discorso vale per la matrice dei furti. Io ho lavorato a Londra, da Harrods, e ricordo che molti venivano fatti dal personale».

Quanto costa proteggere i beni?
«Si tratta di utilizzare due sistemi: mettere i prodotti sotto vetro e dotarsi degli antitaccheggio, entrambi non costano molto».

Sono efficaci?
«Funzionano più da deterrente».

Ha dimenticato le telecamere.
«Lasciano il tempo che trovano, per essere davvero efficaci ci vorrebbe qualcuno che monitora di continuo la situazione, una cosa molto difficile da fare».

Si può dire che sono i grandi a difendersi meglio?
«Certo, gente come Gucci dispone di mezzi che altri non hanno».

Quanti ricorrono alle assicurazioni?
«Non tanti, lo fanno in modo particolare coloro che possiedono merce di grande valore nei depositi che così viene tutelata dai furti».

I piccoli la evitano perché il costo è elevato?
«Non solo per questo motivo, l’assicurazione protegge i depositi, ma non vale quando si riesce a eludere i controlli e si lascia il locale».

Sicurezza a Milano, i numeri

264,8

furti domestici ogni 100mila abitanti nella Provincia di Milano

6.991,3

denunce di reati ogni 100 mila abitanti nella Provincia di Milano

-50%

Furti in casa e in auto rispetto al 2010 nella provincia di Milano

16.00-20.00 e 24.00-8.00

Orari “preferiti” dai ladri per i furti nelle abitazioni nelle grandi città

Fonti: Ministero degli Interni/Sole 24 ore/Corriere della Sera

Sicurezza a Milano, la testimonianza di una commerciante: «Ora ho paura»

Arrivare alle 6.00 del mattino, come ogni giorno, al proprio posto di lavoro e vedere che c’è qualcosa che non va. La cler è stata manomessa e questa brutta sorpresa ne annuncia un’altra ancora più sgradevole: l’interno del locale è tutto sotto sopra, è stato visitato, senza che sia partito alcun invito, da un qualche balordo che ha voluto lasciare la firma.

Cler manomessa in un locale a Milano
Cler manomessa in un locale a Milano

La disavventura è capitata la settimana scorsa alla signora Laura (il nome è di fantasia), titolare di un bar nella zona del Tribunale: «Era la prima volta che mi accadeva una cosa del genere – afferma – ho provato tanta rabbia». I danni tutto sommato sono stati contenuti: «A parte i danneggiamenti alla saracinesca hanno portato via qualche spicciolo e messo in totale disordine il locale. Niente di grave, per la cler vedremo con l’assicurazione, i tempi con loro sono lunghi».

Più che il danno è stata la violazione del luogo di lavoro, che è una seconda casa per un esercente, a suscitare sgomento: «In 26 anni non era mai successo, non mi risulta che questa sia una zona infestata dai ladri, siamo vicino al Tribunale, ci sono tante telecamere». Cosa succede dopo che si è subìto un furto con effrazione nel proprio negozio? Niente dal punto di vista pratico, si continua a lavorare come prima ma cambia lo stato d’animo di chi lavora: «La vita continua, però per me le cose sono cambiate perché adesso ho paura ogni volta che vado ad aprire la saracinesca».

Sicurezza a Milano, Paolino Castellano (MilanoSicurezza): «Per difendersi ci vogliono almeno 2 mila euro»

Per capire com’è davvero la situazione in città è opportuno sentire chi tutti i giorni a che fare con i milanesi, li ascolta, sente le loro paure e propone le soluzioni. Paolino Castellano, titolare di MilanoSicurezza, ha il polso della situazione, in particolare conosce gli umori della gente. Che non sono buoni, a giudicare dal comportamento rilevato: «La domanda è aumentata negli ultimi anni – spiega -, in particolare nell’hinterland, a seguire in città dove tra i clienti ci sono molti negozi e aziende».

Paolino Castellano
Paolino Castellano

I sistemi per difendersi da incursioni poco gradite sono diversi.
«Ci sono le telecamere, che possono essere perimetrali o volumetriche, Per legge non possono essere puntate fuori da obiettivi privati: per capirci si può installare nel terrazzo a patto che non riprenda la strada».

E i sistemi d’allarme?
«Anche questi possono essere installati solo in casa. Le porte blindate? Ormai ce le hanno tutti. Ma lo strumento tra i più efficaci è il nebbiogeno, un dispositivo di antifurto che in caso di effrazione crea una vera e propria barriera protettiva. Grazie alla sua caldaia interna, libera una fitta nebbia nell’area che si desidera proteggere diminuendo la visuale e rendendo pressoché impossibile il furto. Quando scatta non si riesce a vedere neppure a 5 centimetri di distanza».

Quanto costa dotarsi di questi sistemi?
«Diciamo che per una casa media, un trilocale di 100 metri quadrati, il costo è di 1550-2000 euro più Iva. In caso di un negozio con 100 metri quadrati e 3 vetrine siamo sui 4 mila euro: spese che si possono scaricare al 50% in 10 anni»,

Resta solo un dubbio: servono davvero per salvaguardare le nostre case?
«Sì perché rispetto ai ladri noi siamo avanti di 5 anni, poi loro riescono a capire come farsi beffe dei nostri sistemi, ma nel frattempo anche noi ci evolviamo migliorandoli».

Sicurezza a Milano, il numero dei furti denunciati in Provincia

2019 – 120.907

2020 – 72.443

2021 – 95.269

2022 – 124.631

2019-2022: +3%

Gennaio-giugno 2023: +3,3%

Dati: Ministero dell’Interno

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