Un sogno di bambino che si realizza. È quello del nuotatore Simone Barlaam, campione paralimpico milanese (due argenti e un bronzo conquistati a Tokyo 2020) che a 22 anni si è cimentato in una particolarissima sfida: Barlaam è volato fino in Australia per poter nuotare in vasca insieme agli squali bianchi, a cui è stato spesso paragonato per la straordinaria cattiveria agonistica che esprime nelle sue gare.
Simone Barlaam e la sua impresa
«Ho sempre ammirato la loro dualità: agili e aggraziati ma allo stesso tempo potenti e decisi in acqua», ha raccontato Simone in un video pubblicato sul suo canale YouTube. L’idea è nata dopo una chiacchierata con Giorgio Scala, fotografo del nuoto, che gli ha fatto scoprire la Rodney Fox Expedition, agenzia australiana di escursioni subacquee per ammirare dal vivo i grandi predatori marini.
Simone Barlaam, l’esperienza australiana
«Fox è stato un sommozzatore e campione di pesca sopravvissuto all’attacco di uno squalo bianco – ha detto Simone -. Ha deciso di riportare la gente negli oceani per far capire che siamo noi a invadere il territorio». Così è cominciato il suo viaggio australiano, in cui ha fatto snorkelling con i leoni marini: «Sono rimasto stupito, sembravano i nostri cani domestici. Ci seguivano, giocavano con piroette. Incredibile con quanti pochi movimenti riescano ad avanzare tantissimo nell’acqua, è deformazione professionale».
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Simone Barlaam in vasca con gli squali
Il momento cruciale però è arrivato poco dopo, quando il campione azzurro ha potuto immergersi insieme agli squali, ovviamente ben protetto da una gabbia. «All’inizio c’era solo blu, e non vedere lo squalo faceva quasi più paura che vederlo – racconta Simone -. Poi spunta questa creatura, e rimango a bocca aperta. Abbiamo visto tre squali maschi, ero basito. Vedere tre creature così grandi ma così aggraziate non capita tutti i giorni. Ed è lì che ti rendi conto che gli squali non sono solo dei denti e una mascella».