Possibile che non si riesca a trovare una soluzione per l’annoso problema dei taxi a Milano? La domanda non è mai stata tanto attuale, ma nello stesso tempo appare alquanto fuori luogo visto che parliamo di una città che si candida ad essere la più europea del paese e che, al suo interno, ospita tantissimi eventi di diversa natura ogni giorno. Pensate soltanto all’afflusso di persone che portano stadio San Siro, tra le partite di Milan e Inter durante l’anno e gli innumerevoli concerti del periodo estivo. E cosa dire dell’idroscalo, di piazza del Duomo e di tutti i luoghi iconici della città che, ovviamente, attirano un larghissimo numero di turisti. Tanto che, quest’estate, secondo gli esperti il numero di persone che visiterà la città dovrebbe essere addirittura pari se non più alto ai periodi pre COVID.
Tornano i turisti in città ma rimane il problema dei taxi a Milano
Ma nonostante il ritorno in pompa magna di tantissimi turisti in città, soprattutto asiatici, rimane ancora aperto l’annoso problema dei taxi a Milano. Perché? Come mai nessuno è riuscito a trovare una soluzione a questo malfunzionamento di un servizio pubblico?
Si parla tanto dei taxi a Milano, si parla meno di tanti altri problemi
Bisogna però spezzare anche una lancia in favore di questa categoria. Che, mai come in questo momento, raccoglie moltissime prime pagine dei giornali e servizi televisivi a discapito dei tanti, molti, problemi esistenti in città. Perché è innegabile che, tra i molteplici cantieri stradali oggi presenti città e le piste ciclabili, i tassisti si ritrovino spesso a dover lavorare in situazioni per nulla ottimali. A tutto ciò ci sono da aggiungere i lavori altrettanto infiniti della M4, alcuni posteggi taxi storici non più disponibili (vedi Monforte/Babila e ospedale di Niguarda), tram e autobus insufficienti (che quindi spostano la richiesta verso i taxi), code di traffico, metropolitane chiuse di notte e molto, molto altro.
Taxi a Milano, le licenze sono le stesse del 2006
Un altro dato sul quale ragionare è il numero delle licenze attualmente a disposizione. A Milano sono circa 4.900, proprio come nel 2006. Per vivere sereni e offrire un servizio all’altezza ne servirebbero almeno altre settecento, tanto che lo stesso sindaco di Milano, Beppe Sala, ha prontamente detto che ne chiederà altre mille a regione Lombardia, visto che è quest’ultima chiamata ad autorizzare altre licenze di taxi. Il gioco del rimpiattino, o dello scaricabarile, è una delle classiche tendenze della politica italiana e non solo. Quello che ci auguriamo e che si possa trovare una soluzione in tempi brevi, altrimenti saremo costretti a vivere un’altra estate con tanti turisti in città e pochi, pochissimi taxi nei punti strategici.