14.3 C
Milano
02. 05. 2024 02:41

Taxi a Milano, braccio di ferro contro l’aumento delle licenze: chi ci perde è il cittadino (e il turista)

Gli autisti di taxi a Milano stanno cercando di contrastare la delibera di Palazzo Marino

Più letti

Gli autisti di taxi a Milano stanno cercando di contrastare la delibera di Palazzo Marino che mira ad aumentare il numero di licenze nella città di 450 unità. Il loro obiettivo è far sì che si rispetti la legislazione vigente e proteggere la loro categoria, visto che le nuove licenze verrebbero proposte a prezzi molto inferiori rispetto al valore attuale di mercato.

Taxi a Milano, la protesta

I tassisti riitengono che questa decisione possa mettere in pericolo l’equilibrio del sistema di trasporto ideato dal governo e dal parlamento per affrontare l’emergenza trasporti. Il comune di Milano, dal canto suo, ha deciso di indire un bando per 450 nuove licenze, che saranno a pagamento, con il ricavato che verrà suddiviso tra i tassisti attualmente in servizio.

taxi da Malpensa
taxi da Malpensa

Taxi a Milano, la proposta

Sono previsti incentivi per chi avrà auto adibite al trasporto di persone con disabilità, per chi farà turni serali, notturni o nei fine settimana per 5 anni e per chi rispetterà entrambi i criteri, la riduzione arriverà fino al 40%. Inoltre, i nuovi tassisti dovranno utilizzare auto a basso impatto ambientale e conoscere la lingua inglese.

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Taxi a Milano, il ricorso

Le associazioni dei tassisti, tra cui Tam, Satam, Unione Artigiani e i radiotaxi 024040 e 028585, stanno cercando di far valere i loro diritti attraverso un ricorso presentato al Tar contro questa delibera. Vogliono che venga rispettata la legge vigente e che non venga applicata solo la parte che conviene al comune.

Taxi a Milano, la risposta di Arianna Censi

La risposta del Comune non si è fatta attendere, per bocca dell’assessore Arianna Censi che su Facebook ha spiegato: «Un ricorso davvero singolare, con una caratteristica molto marcata, che non giudico ma che noto con grande stupore: parla solo ed esclusivamente di soldi. L’intero impianto del documento è costruito e gira continuamente intorno al tema del costo delle licenze».

«Nessuna critica di merito, proposta per il miglioramento del servizio, nessun intervento che possa a loro avviso aumentare la qualità del proprio lavoro. Solo la quantità di denaro che reputano di dover ricevere per il rilascio delle nuove licenze. Come ricorderete, per risolvere il problema della mancanza di taxi a Milano (come in tutte le città d’Italia), la scorsa estate abbiamo fatto una grandissima battaglia riuscendo a forzare il Governo e a far trattare il tema a livello nazionale, visto che Regione Lombardia sui taxi non ci sente. Questo ricorso non solo non ha alcun senso, ma si disinteressa totalmente del servizio taxi, della sua qualità, dell’amore per Milano, del bene della città e dei suoi cittadini e cittadine».

Taxi a Milano, chi ci perde

In attesa di vedere come (e quando…) andrà a finire, la riflessione comunque è un’altra: chi ci perde è il cittadino (oltre che il turista). La situazione è diventata insostenibile, con lunghe file tra le stazioni, gli aeroporti e luoghi d’interesse vari. Che i taxi siano pochi è ormai evidente e, in una città che tra due anni ospiterà le Olimpiadi, inaccettabile. Un accordo tra le parti deve essere trovato per il bene di chi sfrutta quello che, è bene ricordarlo, è un servizio pubblico.

In breve

FantaMunicipio #28: immobili a Milano, serve un freno alle speculazioni

Partiamo da una bella notizia per gli immobili a Milano. Il borgo di Cascina Selvanesco non potrà essere venduto...