C’è la Milano del baseball che riconquista la Serie A, dominando il campionato cadetto e riportando dopo due anni la città nella massima serie. Ma c’è anche la Milano del baseball che si presenterà senza spogliatoi e con molti problemi: «La ristrutturazione del Centro Kennedy di via Olivieri va a rilento, ammette Alessandro Selmi, presidente del Milano Baseball ’46.
Centro Kennedy, intervista ad Alessandro Selmi
Presidente, cosa succede?
«Succede che gli spogliatoi, che il Comune di Milano avrebbe dovuto consegnare a fine febbraio 2023, non sono ancora pronti. Anche la segreteria e la presidenza sono ancora sottosopra e sono state oggetto di incomprensibili “transiti” a vista di tubazioni e impianti elettrici».
Questo cosa comporta?
«Che anche il lotto 2 dei lavori, che dovrebbe interessare tribune e tabellone, rallenta e slitta».
Non il massimo per una società di Serie A.
«Un vero peccato, ma restiamo speranzosi e ringraziamo ancora la FIBS (la Federazione italiana Baseball Softball, ndr) per la pazienza e la costante volontà di raggiungere insieme l’obiettivo di un Kennedy pronto per grandi eventi e per il baseball che conta».
Com’è stato il 2023 del Milano Baseball?
«Bisogna essere onesti, è stato l’anno più difficile da quando sono presidente e non posso esserne pienamente soddisfatto: complesso per le relazioni interne, per le incomprensioni personali e per l’intensificarsi delle posizioni di parte. Siamo bravi, siamo grandi, ma forse non siamo ancora maturi per pensarci come un solo corpo, siamo ancora la somma di più fattori, a volte non ben coordinati tra loro».
Cosa dobbiamo aspettarci per questo 2024?
«Il venir meno di una parte del sostegno pubblico economico e l’innalzamento dei costi di gestione ci ha messo a dura prova, ma c’è voglia di mettersi in gioco e di crescere».