In occasione della giornata internazionale della visibilità transgender (che si è celebrata lo scorso 31 marzo), a Milano oggi, martedì 4 aprile 2023, si è tenuta una manifestazione Lgtbq+ davanti al consolato del Perù, in zona Lima. Lo scopo di questa protesta è stato quello di portare alla luce le varie criticità in fatto di diritti nei confronti di una comunità che si sente fortemente discriminata. Secondo i dati infatti l’Italia è maglia nera per quanto riguarda le vittime transessuali.
Manifestazione Lgtbq+ a Milano oggi in ricordo delle vittime di violenza
Le donne trans peruviane hanno deciso di organizzare oggi questa manifestazione Lgtbq+ a Milano non solo per ricordare le centinaia di vittime di violenza e addirittura uccisioni, ma anche per chiedere alle istituzioni di fare qualcosa di importante serio per evitare questo triste fenomeno. L’appuntamento è stato a partire dalle 10.00 in piazza Lima, zona molto frequentata del capoluogo lombardo. La manifestazione Lgtbq+ poi è andata avanti fino ad arrivare al consolato del Perù in via Fabio Filzi, 23.
«Attualmente i diritti umani non vengono garantiti in Perú per nessun, le violenze sono all’ordine del giorno e le persone vivono in un clima di insicurezza totale. Le persone trans sono tra coloro che subiscono maggiori violenze nell’indifferenza generale», dicono le persone presenti alla protesta di questa mattina.
La protesta delle donne trans peruviane a Milano davanti al Consolato in via Filzi: «Vogliamo giustizia e uguali diritti per tutti. Noi siamo le più soggette a violenze»🏳️🌈#consolatoperù #milano #manifestazionemilano #4aprile pic.twitter.com/8hry1K3dz4
— Mi-Tomorrow (@MiTomorrow) April 4, 2023
Per questi motivi la comunità ha deciso di alzare la voce e organizzare una manifestazione Lgtbq+ in un luogo tutt’altro che casuale. Si protesta infatti davanti al consolato del Perù a Milano contro quello che viene definito «l’inumano trattamento che le persone trans subiscono in Perù, in Europa e anche in Italia». Le donne trans sono state supportate e sostenute anche dall’associazione Non Una Di Meno Milano, che ha deciso di unirsi a loro.