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27. 04. 2024 02:22

Metropolitana da record: l’infrastruttura di Milano pronta a scalare la classifica europea

Lavori in corso per prolungare le linee esistenti e realizzarne di nuove: quante saranno nel 2030?

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Milano è arrivata tardi nel trasporto sotterraneo, quando già tante città europee potevano vantare prestigiose linee della metropolitana, ma ha saputo recuperare costruendo una rete che in cinquant’anni è diventata la nona in Europa per estensione.

Una classifica destinata a diventare vecchia in pochi anni grazie ad un piano che entro il 2030 porterà la città al sesto posto subito dopo Londra, Parigi, Madrid, Berlino e Barcellona. Tenendo presente che un confronto che non può essere fatto considerare che la superficie del comune di Milano è di gran lunga inferiore rispetto alle metropoli citate, fatta eccezione per Barcellona.

Piano. Si può dividere il piano in due parti avendo come riferimento i finanziamenti. Partiamo dai progetti approvati e finanziati, a cominciare da quello più imminente, la M4 lunga 15 chilometri.

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Ci sono poi i prolungamenti della M1 Sesto – Monza Bettola (1,9 chilometri), di M5 Milano Bignami – Monza Brianza (13 chilometri) e di M1 Bisceglie – Baggio Olmi (3,5 chilometri). Entro il 2030 la rete aumenterà quindi, di oltre 30 chilometri rispetto agli attuali 96,8.

Blocco del traffico, Atm potenzia il servizio

Ipotesi. L’altra parte riguarda ipotesi di progetto risultato degli studi di fattibilità che fino ad oggi il Comune di Milano ha commissionato a Metropolitana Milanese assieme a Regione Lombardia, Città metropolitana di Milano ed altri Enti locali.

Anche in questi casi si tratta di prolungamenti della nuova M4 o delle linee esistenti: Cologno Nord – Vimercate per M2, Gessate – Trezzo sull’Adda e Assago Milanofiori Forum – Binasco sempre per M2, San Donato – Paullo Est e Comasina – Paderno Dugnano per M3, Linate – Segrate e San Cristoforo FS – Corsico/Buccinasco per M4 e infine S.Siro stadio e Settimo Milanese per M5.

Ma non è tutto, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che studia la programmazione dei trasporti sul territorio, evidenzia la necessità di un’infrastruttura che colleghi la periferia nord-ovest di Milano a quella sud-est passando per il centro della città: sarebbe la sesta linea della metro contrassegnata dal coloro arancione o dal rosa.

In superficie. A completare questo quadro ci sono le metrotranvie, le metropolitane di superficie che collegheranno, in modo particolare, la città con l’hinterland. Tra quelle finanziate sono da segnalare la metrotranvia nord Niguarda H – Cascina Gobba (4,5 chilometri), Milano – Desio – Seregno (14,2), Milano – Limbiate (11,7); Rogoredo – Repetti (4,5).

Salvo imprevisti Milano nel 2030 avrà il 55% in più di km di metropolitane e metrotranvie rispetto ad oggi: 195 km al posto degli attuali 127, e il completamento della corsia preferenziale 90-91.

M4, la prima corsa slitta
La tratta Linata-Forlanini al via a fine aprile

Com’era prevedibile slitterà l’apertura delle tratte della nuova linea della metropolitana milanese M4. La prima parte tra Linate e Forlanini sarà pronta alla fine di aprile, dopo tre mesi di ritardo dovuti allo stop dei lavori imposto per il Covid.

Di conseguenza sono da aggiornare gli altri step: la tratta fino a Dateo, che doveva essere pronta a luglio 2022 lo sarà probabilmente a ottobre, e quella fino a San Babila, che doveva essere pronta a dicembre del 2022 lo sarà nei primi mesi del 2023.

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La tratta conclusiva della M4, che arriverà al capolinea di San Cristoforo è quella che sconta i ritardi più pesanti perché ai tre mesi dovuti al Covid si devono sommare quelli dovuti ai ritrovamenti archeologici nella zona di De Amicis. Slitta quindi l’apertura prevista dal cronoprogramma per luglio del 2023.

Archeologia. «Si sconterà anche qualche mese di ritardo per l’aspetto dei ritrovamenti archeologici – ha spiegato l’assessore alla Mobilità del Comune Marco Granelli – ma oggi non lo sappiamo determinare perché le operazioni sono in corso. La prima tratta da Linate a Forlanini sarà conclusa per il 30 aprile, i lavori sono terminati ed è in atto il pre esercizio. Sulla partenza effettiva del servizio vorremmo capire meglio quali provvedimenti anti Covid saranno presi dopo Pasqua e quale sarà la situazione del traffico aeroportuale di Linate».

Dura la replica dell’opposizione con il consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Gianluca Comazzi che ricorda come «i lavori furono assegnati nell’ormai lontano 2011 al consorzio Astaldi/Impregilo e il primo tratto avrebbe dovuto essere inaugurato nel 2015, in vista di Expo. Al di là del breve tratto Linate – Forlanini, per la M4 dovremo quindi aspettare la fine del 2022 o più probabilmente il 2023».

Una storia lunga 57 anni

Il tema della metropolitana risale alla seconda metà dell’800 ma, nonostante diversi progetti apparsi nella prima metà del 900, si è cominciato a fare su serio negli anni ’50 sulla spinta del boom del dopoguerra.

m4 cantieri

Con la costituzione di Mm nel ’55, la società di progettazione tuttora in attività, viene ideata la prima linea che, dopo sette di lavori, è inaugurata nel 1964. Partono intanto quelli per la seconda linea, nel 1970 è attivo il primo tratto: negli anni ’70 e ’80 le due linee saranno accresciute fino quasi a raggiungere le dimensioni di oggi.

La terza linea arriva nel ’90 in occasione dei mondiali di calcio, per assistere ad un nuovo importante ampliamento bisognerà aspettare Expo: nel 2013 parte la linea 5 mentre l’avvio della 4 è previsto per quest’anno. Infine c’è il progetto della M6, la conclusione dell’opera è fissata per il 2030.

Censi (Città Metropolitana): «Infrastruttura di eccellenza»

Milano, o meglio l’area metropolitana, si accinge a raggiungere standard d’eccellenza nei trasporti pubblici. Ne è convinta Arianna Censi, vicesindaca e consigliera delegato alle infrastrutture della Città Metropolitana, che spiega a Mi-Tomorrow quali saranno i vantaggi per il territorio.

Partiamo dagli ultimi eventi: slitta l’inaugurazione della M4.
«Quando si scava si trova di tutto, M4 sta arrivando alla sua conclusione e sarà un’infrastruttura di eccellenza».

Oltre a M4 è già finanziato il prolungamento verso Monza e Baggio: qual è il più importante?
«Sono entrambi importanti, la città ne ha bisogno: ora semmai è necessario intervenire in quelle aree che ancora non sono servite in modo adeguato».

A quali si riferisce?
«Il sud-est e il sud-ovest della città dove sono già progettati alcune opere, come il prolungamento della M3 fino a Paullo».

La maggior parte delle nuove opere collegano Milano con l’hinterland: è la direzione in cui si svilupperà il trasporto pubblico?
«La rete dei trasporti deve servire la città metropolitana, altrimenti non centrerebbe il suo scopo. Ricordo che il traffico non è solo in entrata ma anche in uscita dalla città con 80-100 mila milanesi che si recano fuori per lavorare: con un contesto del genere dobbiamo realizzare il raccordo del trasporto urbano con gli hub metropolitani, ovvero un sistema integrato che metta in collegamento metropolitane, alta velocità, aeroporti».

Chi utilizza l’auto si abituerà alle metropolitane?
«Io abito fuori Milano e posso dire che se c’è un sistema efficiente e affidabile lo uso, se invece il treno arriva in ritardo preferisco l’auto».

Il Covid ha incentivato il lavoro da casa: non c’è il rischio di creare una rete di infrastrutture superiore alla domanda?
«Il Covid cambierà il lavoro sino ad un certo punto, ci sono tante professioni che non possono essere svolte da remoto: non credo proprio che stiamo costruendo opere inutili».

Quale saranno le conseguenze dal punto di vista ambientali?
«Questo è l’obiettivo prioritario, avremo importanti ricadute sull’inquinamento, le malattie respiratorie, l’acqua della falda. Io penso che quando si costruiscono queste opere bisogna fare come gli inglesi che valutano tutti gli aspetti: non solo quanti biglietti si faranno ma quanti soldi in meno si spenderanno per gli ospedali, per la cura dell’ambiente».

I vantaggi si vedranno nel lungo periodo?
«No, si vedranno molto presto, cambieranno i comportamenti delle persone».

Milano si avvicinerà alle città nordiche?
«I miei modelli sono Vienna e Lione, spero che avvineremo a loro».

Quando si inizierà a discutere della metropolitana attiva anche di notte?
«Dipenderà dagli abitanti, se sarà necessario soddisfare questo tipo di esigenza credo che dovrà rispondere»

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