Il sindaco Sala ha lanciato un nuovo messaggio social. Al centro della riflessione ovviamente le nuove restrizioni che sono entrate in vigore quest’oggi a Milano.
State a casa. «Le decisioni del governo vanno rispettate, dirò di più, io invito i i milanesi a stare in casa il più possibile in queste giornate difficili», ha esordito il primo cittadino.
«Il contributo che la nostra comunità può dare in questi momenti è quello di cercare di stare unita, di cercare di fare la sua parte affinché questa crisi pandemica – ha aggiunto Sala -, che lo vedete si sta trasformando in una crisi economica e sociale molto profonda, sia il più possibile abbreviata. Questo è il lavoro che dobbiamo fare».
Sala poi ha lanciato un’accusa alla stampa. «Oggi un quotidiano titola “Sala guida la rivolta dei sindaci”, io non guido nessuna rivolta – ha ribadito -. È successo che dei miei colleghi, sindaci di città capoluogo di province lombarde, hanno legittimamente scritto al ministro Speranza e al presidente Fontana chiedendo di avere visibilità dei dati che riguardano la loro provincia e di fatto ipotizzando la possibilità che le loro province non siano da considerarsi rosse ma arancioni. Questo non riguarda Milano, sia chiaro»
No ai “colori” in provincia. Inoltre il sindaco ritiene alquanto rischioso suddividere ulteriormente i territori all’interno della regione in zone rosse, gialle e arancioni. «E’ una mia opinione personale – ha concluso Sala -ma io penso che sia troppo rischioso frazionare l’Italia, fino alle singole province, in zone gialle, arancione e rosse, tra l’altro sulla base di un algoritmo molto complesso».