Come nelle migliori commedie, il colpo di scena finale ribalta tutto. Un nuovo capitolo della storia di San Siro si è aggiunto nella collezione di figure di palta fatta dalla politica. Quando chiunque pensa di dire e ridire la sua, contano le voci delle istituzioni. E in questo caso fanno molto rumore.
San Siro, le parole di La Russa su Sgarbi
Dopo settimane di parole, è arrivato un punto. La questione era relativa al – presunto – vincolo che il Governo avrebbe potuto imporre su San Siro per evitarne l’abbattimento, come prevede il piano originale di Milan e Inter per il nuovo stadio di Milano. Una bandiera sventolata più volte dal nuovo sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, spesso con toni saccenti contro il Sindaco di Milano Sala. Lo stesso primo cittadino aveva chiesto al Governo a quali titolo parlasse Sgarbi riferendosi a Milano. E’ arrivata la risposta: nessuno.
«Il Governo non intende porre alcun vincolo su San Siro, me lo ha confermato ufficialmente il ministro della Cultura Sangiuliano a cui solo spetta la potestà di decidere. La decisione da prendere è del Comune. Sgarbi? Pur essendo mio amico devo dire con chiarezza che non ha alcuna voce in capitolo sullo stadio», ha chiarito la seconda carica dello Stato e presidente del Senato Ignazio La Russa.
« Ho parlato personalmente con il ministro Sangiuliano per capire la situazione. Mi ha confermato che non ha ceduto la delega e che non intende porre alcun vincolo su San Siro. Vuole restare neutrale e far che a decidere sia, come è giusto, il Comune di Milano», ha concluso La Russa. Insomma, Sgarbi parlava a titolo personale pur ricoprendo un importante ruolo istituzionale in un delicato caso cittadino. Una bella commedia all’italiana. Peccato che stavolta non faccia ridere.
