Importanti novità per quanto riguarda il futuro di San Siro. A darle è stato il presidente del Senato (nonchè grande tifoso dell’Inter) Ignazio La Russa che, in un’intervista al Corriere della Sera si è sbilanciato: «Il Governo non intende porre alcun vincolo su San Siro, me lo ha confermato ufficialmente il ministro della Cultura Sangiuliano a cui solo spetta la potestà di decidere. La decisione da prendere è del Comune».
San Siro, le parole di La Russa
La Russa ha anche risposto a Sgarbi: «Pur essendo mio amico devo dire con chiarezza che non ha alcuna voce in capitolo sullo stadio. Ho parlato personalmente con il ministro Sangiuliano per capire la situazione. Mi ha confermato che non ha ceduto la deleghe e che non intende porre alcun vincolo su San Siro. Vuole restare neutrale e far che a decidere sia, come è giusto, il Comune di Milano. Quello che dico io a Palazzo Marino è di non nascondersi dietro un dito, magari aspettando le elezioni. Se c’è da prendere una decisione la devono prendere loro e la devono prendere in fretta».
San Siro, le parole di Sgarbi
San Siro, il vincolo
«Non ci vuole una delega operativa, è un principio mentale per cui non si capisce perché contrariamente a tre quarti di Milano, Sala vuole andare nella direzione opposta. Ricordo in quei giorni tante telefonate di milanesi più o meno illustri contrari all’abbattimento. Tutte persone del suo mondo, non del mio. Aggiungo che ho parlato anche con Antonella Ranaldi, già sovrintendente a Milano. Ha detto che alla fine ha prevalso il no al vincolo monumentale, ma che nel 2024 scatterà automaticamente perché sono passati 70 anni dall’ultimo intervento significativo sullo stadio che risale al 1954. Basta aspettare un anno e, anche se non facessi nulla, scatterebbe il vincolo», aveva aggiunto Sgarbi al Corriere della Sera.