Si sono dati appuntamento in Largo Cairoli, di fronte al Castello Sforzesco, gli studenti di Milano per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro e il nuovo governo. Un movimento di protesta che ha trovato nuovi bersagli dopo i risultati delle elezioni Politiche dello scorso 25 settembre.
Studenti in corteo, cos’è successo a Milano
Già dalla mattinata di ieri erano comparsi striscioni all’ingresso di diversi istituti milanesi tra cui Agnesi, Tenca, Tito Livio e Varalli, in vista della mobilitazione convocata dalla Rete Studenti Milano sotto lo slogan “Non è un paese per giovani”. Sono scesi in piazza per “dire no al governo neofascista di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni, per dire no alle istituzioni politiche che non pensano agli studenti, e per dire no all’alternanza scuola-lavoro”. Lungo il percorso, terminato in Piazza Fontana, i ragazzi in corteo si sono seduti a terra e hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare gli studenti rimasti uccisi durante le ore di alternanza, tra cui Giuseppe Lenoci, Lorenzo Parelli, e Giuliano De Seta, l’ultimo morto in provincia di Venezia. Sulle felpe di molti si legge: “Abbiamo iniziato per non fermarci”.
Non sono mancati i riferimenti politici e, in piazza Duomo, si sono sentiti cori e cartelli contro il fascismo, i politici e l’alternanza scuola-lavoro. Sono state anche bruciate foto di Draghi e Meloni, Presidente del Consiglio uscente e Presidente del Consiglio in pectore.