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27. 04. 2024 06:19

Sempre più Re Corvetto: «Imprese, studenti, servizi: una rinascita»

L'area si sta definitivamente rilanciando

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Nel 2016 ha assunto, suo malgrado, un momento di notorietà nazionale per i disordini nelle case popolari. La situazione a Corvetto è cambiata, pur restando le difficoltà, come spiega il presidente del Municipio 4, Stefano Bianco.

La rinascita del quartiere Corvetto: parla Stefano Bianco

Cosa è successo di importante negli ultimi sette anni?
«Ai residenti storici si sono aggiunti i city user: circa 1100 persone che sono venute a lavorare nei nuovi uffici comunali trasferiti in via Sile. A questi vanno aggiunti altri dipendenti pubblici».

Per esempio?
«Quelli che lavorano nel Municipio e nella polizia locale».

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Il fenomeno esiste anche nel privato?
«Ci sono molte attività commerciali, legate all’artigianato, imprese che fanno parte della Rete Corvetto e molte attività che fanno riferimento al mondo del food: chioschi, pizzerie, ristoranti, bistrot».

Quanto è cambiata Corvetto rispetto al 2016?
«In un contesto che presenta ancora difficoltà posso dire che la qualità della vita è migliorata in modo sensibile. Il merito, oltre alle iniziative del comune citate, va a una rete sociale molto attiva, in particolare a Made in Corvetto: è portata avanti da tanti volontari che assicurano la coesione sociale».

Le case popolari restano il punto debole del quartiere?
«Sono abitate da persone che fanno fatica a vivere nella nostra città, c’è poi una criminalità che approfitta del disagio ma ricordo che ci sono diversi progetti di riqualificazione in corso».

A parte la riqualificazione delle case come si rilanciano le zone depresse?
«Con i progetti, ne abbiamo tanti a cominciare dallo studentato del Politecnico che verrà realizzato entro l’anno, ci sono poi tante realtà commerciali che si stanno insediando in nuovi spazi».

Corvetto può essere attrattiva?
«Sì, in particolare per le giovani coppie: i prezzi delle case sono ancora contenuti e la rete dei servizi è adeguata alle nuove esigenze come gli spazi ricreativi, la presenza del verde, la vicinanza dei trasporti pubblici».

C’è la possibilità che diventi come Isola o Nolo?
«A oggi non c’è quel livello di esplosione dei prezzi, non c’è gentrificazione, qui la crescita è più lineare».

Qual è la sua posizione sul cavalcavia?
«C’è un gruppo di studenti che, nell’ambito del bando Reinventing Cities, sta studiando come rendere questa struttura adeguata alle nuove esigenze del quartiere: vedremo cosa produrranno, poi decideremo».

È un tema che si trascina da anni.
«È vero, trovare una soluzione sarà molto importante per il rilancio della zona che però ha anche tanti altri progetti su cui facciamo grande affidamento».

Parliamone.
«In primo luogo la riqualificazione dell’ex macello e dell’Ortomercato. Ci sono poi due bandi operativi per Porto di Mare, a sud est del quartiere, per la riqualificazione di un’area ne che ha bisogno».

Aumentano i prezzi delle case e degli affitti: così Corvetto diventa sempre più attrattiva

Collocato nella zona sud-est della città, Corvetto è un classico quartiere popolare caratterizzato dalla forte presenza di edilizia pubblica (Aler e Erp) e da una dinamicità sociale in crescita. Sino a pochi anni fa era sinonimo di disagio sociale ma nell’ultimo periodo fa notizia per i progetti di riqualificazione e le iniziative di carattere sociale.

L’area, insomma, sta cambiando, come dimostrano i dati di Immobiliare.it che nel 2022 hanno rilevato nell’area Corvetto–Rogoredo, un +13,8% rispetto al 2021 e un valore di 17,5 euro al metro quadro. Dati positivi anche per le compravendite: a febbraio 2023 per gli immobili residenziali sono stati richiesti in media 3.657 euro al metro quadro, con un aumento del 4% rispetto a febbraio 2022: cifre decisamente inferiori alla media cittadina, ma che rivelano un’attrattività sinora sconosciuta.

I bonus sono stati utili, ma ora che succede? Imprese e Legambiente chiedono nuovi sostegni per Corvetto

I condomini di Corvetto che sono riusciti ad usufruire del superbonus 110% hanno realizzato un ottimo affare: secondo lo studio di una start up milanese l’incremento medio del prezzo ha raggiunto in questa zona addirittura il 35%, il record in città. Per fare qualche paragone, al Portello il valore è aumentato del 18%, mentre nella zona Bicocca-Niguarda si sono registrati aumenti del 17%. Una casa del centro, se soggetta a interventi di riqualificazione energetica, ha potuto aumentare il proprio valore fino al 12%.

Il fenomeno si spiega con il fatto che a Milano la maggioranza delle abitazioni dispone di una classe energetica molto bassa, ragione per cui gli interventi edilizi sono stati in grado di provocare rivalutazioni anche di un terzo dell’immobile.

Lo scorso mese il governo ha posto fine al superbonus, il rischio è che molte imprese impegnate nel settore possano fermarsi interrompendo così un’attività che assicura una riqualificazione urbana in quanto le costruzioni, i materiali e gli edifici del settore edilizio sono responsabili del 39% delle emissioni totali di CO2 disperse nell’ambiente.

La soluzione per Legambiente e Rete Irene, network a cui aderiscono 21 imprese e 9 partner industrial che al momento gestiscono a Milano 16 cantieri, sta nel rimodulare il bonus. Secondo Manuel Castoldi, presidente di Rete Irene, per assicurare alle fasce deboli la possibilità di realizzare l’efficientamento energetico della propria casa è necessario che il governo assicuri la cessione del credito e un sistema di incentivi progressivi. Altrimenti si rischia di precludere gli interventi nelle case di livello medio-basso.

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