Certo comprare da Amazon è molto comodo, ma perché acquistarlo in rete se è possibile trovarlo anche nel piccolo negozio sotto casa? Partendo proprio da questa domanda nasce l’avventura di Erica Acosta e Stefano Colombo, una giovane coppia trapiantata a Milano. Nel 2019 hanno creato una pagina instagram, e poi un sito, dal nome “Shop local Milano“. L’obbiettivo? Mettere in rete i piccoli negozi di quartiere per donare loro nuova linfa.
La storia di due giovani innamorati degli angoli di Milano
Erica ha cominciato a costruire la propria pagina con i profili dei negozi da cui si serviva. Così, pian piano ha iniziato a coprire la zona di Porta Venezia, Città Studi, Nolo e Lambrate. Per incuriosire follower e lettori e convincerli ad andare in alcuni negozi, Erica e Stefano hanno fatto stampare delle borse di tela con scritto «Io acquisto nei negozi di quartiere» e le ha messe in palio con un concorso online. L’obbligo era poi di ritirare il premio in uno degli esercizi commerciali.
«Il commercio elettronico è comodo e conveniente, nessuno lo nega, ma se non ci si muove più di casa, neppure per cenare o per acquistare di persona, le città diventano luoghi fantasma. Volevamo far sapere alla gente quanti negozi ci sono sotto casa, quanta originalità e qualità si può trovare. È importante fare comunità — spiega Erica in un’intervista al Corriere —. L’ho capito nel 2018, mentre stavo organizzando il nostro matrimonio: dovevo acquistare le partecipazioni e stavo per ordinarle online. Poi mi sono fermata, ho riflettuto e sono scesa in cerca di una cartoleria. La titolare mi ha portato un vasto campionario e mi ha dato suggerimenti e consigli. Perché privarsi di questo valore aggiunto, se ce n’è la possibilità, a portata di passeggiata?»
Un servizio gratuito per supportare le piccole attività
Nel sito gli utenti, oltre a trovare tanti negozi di zona, troveranno descrizioni dettagliate e tanti suggerimenti ed idee. Nel frattempo Erica continua a girare negozi chiedendo la possibilità di scattare delle foto da inserire sul suo portale: lo fa gratuitamente. Anche questo è un modo per dare un po’ di respiro e speranza alle attività milanesi fiaccate, prima dal lockdown e poi dalla crisi economica.