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02. 05. 2024 05:28

Riaprire i Navigli: il progetto tra promesse non mantenute, costi alti e poca chiarezza

Se ne parla ormai da anni, ma in concreto non sembra essere stato fatto nulla. Il primo a credere nel progetto di riapertura dei Navigli è stato Beppe Sala quando non era ancora sindaco…

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Era l’estate del 2011 quando, per un referendum consultivo, i milanesi si erano recati alle urne e avevano votato una serie di quesiti relativi all’ambiente e alla riqualificazione urbana: il 94,36% dei votanti si era detto favorevole alla riapertura dei Navigli. Nel 2016 poi Beppe Sala aveva fatto di questo tema uno dei suoi principali cavalli di battaglia in campagna elettorale. Nel tempo, sono sorte associazioni, organizzazioni e comitati cittadini che hanno fatto sentire la loro voce e continuano a farlo. Ma oggi, ad anni di distanza da questi voti e da queste promesse, a che punto siamo?

Riaprire i Navigli: cosa vuol dire e perché se ne parla da anni

Da tanto tempo ormai a Milano si parla della possibilità di riaprire i Navigli. Ma che cosa vuol dire esattamente? In primo luogo significa recuperare lo storico tracciato di fine ‘800 e realizzare un sistema continuo costituito da un canale e da una pista ciclabile. In secondo luogo significa apportare grandi cambiamenti in città e in periferia, con l’intento di omologarle l’una all’altra. Ciò si potrebbe fare ricostruendo l’antica continuità idraulica sia attraverso la posa di nuove tubazioni, sia attraverso il recupero e il riutilizzo di quelle esistenti (dove possibile).

Il risultato sarebbe poi quello di fare ritornare connesse le acque del Naviglio Martesana con la Darsena, la Vettabbia e il sistema di canali irrigui del Sud Milano. L’idea di riaprire i Navigli da un lato affonda le sue radici nella storia milanese, dall’altro rappresenta un progetto culturale e contemporaneo. Uno tra i più grandi promotori è sempre stato l’attuale sindaco di Milano Beppe Sala. Il politico, nel lontano 2016, durante la campagna elettorale aveva promesso: «Se vinco le primarie, fra le altre cose, mi impegnerò a studiare a fondo la possibilità di riaprire i Navigli».

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stop al traffico, Riaprire i Navigli
I Navigli a Milano

Poi per aveva ammesso: «Certo non lo faremo da soli» e tutto andrà di pari passo «con il ripensamento della città. […] Ci vorranno dieci anni, forse di più, è inevitabile. E so che ci sarà un nucleo di politici che si faranno avanti a dire che non si può». Ma perché l’attuale primo cittadino meneghino voleva riaprire i Navigli? Sicuramente per, a suo dire, attirare il turismo in altre zone della città e poi per rendere Milano ancora più green e sostenibile.

Riaprire i Navigli: costi, pro e contro

Subito, in realtà, l’idea di riaprire i Navigli aveva suscitato non poche polemiche. Una delle principali critiche mosse era quella legata agli alti costi del progetto. Si era parlato di ben 400 milioni di euro. In secondo luogo venivano contestate anche le possibili conseguenze sulla mobilità cittadina. Oggi invece, a più di 10 anni di distanza, ci si lamenta principalmente del fatto che non siano state ascoltate le richieste dei cittadini (espresse chiaramente tramite il referendum) e che non siano state mantenute le promesse fatte negli anni scorsi.

Dietro alla non realizzazione di questo progetto non sembrano esserci solamente motivi economici. Riaprire i Navigli significherebbe sicuramente compiere un’opera molto importante per la città di Milano, con tutti i suoi pro e tutti i suoi contro. Certo, i costi sarebbero davvero altissimi ma, come suggeriscono diverse associazioni milanesi e comitati cittadini, si potrebbe forse attingere da fondi europei o da risorse messe a disposizione da sponsor privati.

Navigli di Milano, Riaprire i Navigli
Riaprire i Navigli a Milano: il progetto

Da non dimenticare comunque è che se da una parte i milanesi hanno sempre espresso la loro volontà di riaprire i Navigli (non solo a partire dal referendum del 2011), dall’altra, a livello politico, ci sono state delle forti critiche. Ad esempio Stefano Parisi, candidato sindaco di centrodestra nel 2016, aveva espresso il suo disappunto: «Sono assolutamente contrario. Dieci anni di cantieri bloccherebbero Milano. Avremmo solo più traffico e inquinamento e non risolveremmo problemi come il degrado delle periferie, le barriere architettoniche, le case occupate».

Della stessa opinione si era mostrato Luca Bernardo (altro avversario di Sala). Nel 2021 aveva detto: «Riaprire i Navigli a Milano sarebbe un disastro sia per la viabilità e che per l’attrattività della metropoli. Sono molto contento che il sindaco uscente non sia riuscito a riaprirli e il suo sia rimasto solo un intento».

Come fare per riaprire i Navigli a Milano

Riaprire i Navigli a Milano, secondo i favorevoli, significherebbe ristabilire un rapporto concreto tra la città e i suoi corsi d’acqua. Negli anni, come anticipavamo prima, sono diverse le associazioni e i comitati cittadini che sono nati e che continuano a chiedere la realizzazione di questo grande progetto. Ora tutta la movida è concentrata, anche in maniera abbastanza confusionale, lungo il Naviglio lungo e lungo la Darsena. Ebbene, con la riapertura, come fanno notare i sostenitori, si potrebbero incentivare i cittadini e i turisti a spostarsi anche in altre aree. Certo, i tempi di realizzazione sarebbero lunghi e i risultati non immediati.

La prima fase dei lavori per riaprire i Navigli potrebbe prevedere la riapertura di 5 tratti, per un totale di 2 km. Ciò potrebbe comportare un miglioramento della vivibilità della zona, la realizzazione di passeggiate, l’installazione di nuove alberature, il recupero di strutture già esistenti, la nascita di attività commerciali. I tratti interessati sarebbero i seguenti secondo il progetto di riapertura:

  • Tratto A Via Melchiorre Gioia
  • Tratto B Conca dell’Incoronata
  • Tracco C via Francesco sforza
  • Tracco D piazza Vetra e via Molino delle Armi
  • Tratto E Conca di Viarenna

Riaprire i Navigli a Milano? La situazione oggi

Per come stanno le cose adesso sembra quasi – sebbene siano passati 12 anni dal referendum consultativo – “prematuro” aprire seriamente una discussione sugli eventuali vantaggi e gli svantaggi del progetto di riaprire Navigli a Milano. Senza dubbio si tratterebbe di un’opera costosa che, nel breve tempo, comporterebbe una serie di problematiche che colpirebbero la città. E ricordiamo sempre che se da una parte ci sono coloro che sostengono fortemente questo disegno, dall’altra in molti si sono dimostrati già fortemente contrari.

In ogni caso oggi, ad anni di distanza, possiamo dire che la famosa promessa di Beppe Sala risalente a quando non era ancora sindaco di Milano comunque non è stata rispettata. Nonostante il tema fosse uno dei suoi punti forti in campagna elettorale, una volta entrato a Palazzo Marino, sembra che il primo cittadino non abbia fatto nulla di veramente concreto in questo senso. E ora che siamo a metà del suo secondo mandato, di certo non sarà un progetto che si potrà riprendere in mano con facilità.

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