Per alcuni versi sembra di essere tornati al 2020. I centralini dei Pronto Soccorso e delle guardie mediche di Milano sono bollenti: arrivano in media 6mila chiamate al giorno di pazienti con sintomi da Covid che non sanno assolutamente come comportarsi.
Pronto Soccorso in emergenza: poche risposte da medici di base e Ats
«Persone che hanno partecipato a una riunione di famiglia durante le feste, e sapendo di un contatto positivo fanno un tampone in farmacia o a casa – spiegano gli operatori sanitari al Corriere -. Scoprono di essere a loro volta positive e, pur se con lievi sintomi, hanno bisogno di aiuto che non trovano dai medici, o di certificati per la malattia, o del tampone per la fine della quarantena. Non hanno risposta dal territorio e chiamano qui».
Tuttavia i centralini non sono in grado di sopperire a certi numeri. In media nei Pronto Soccorso sono organizzati per gestire un traffico di 200 chiamate a turno. Areu per sopperire alle tante richieste sta pensando di creare una seconda centrale in cui lavoreranno almeno tre o quattro medici per turno occupandosi esclusivamente dei malati con sintomi lievi che non richiedono l’ospedalizzazione.
Boom di prenotazioni con l’obbligo vaccinale
L’altre notizia è il boom di prenotazioni degli over 50 con l’introduzione dell‘obbligo vaccinale. All’appello ne mancano 224.081, che corrispondono a meno del 5% della popolazione lombarda. Tra giovedì e venerdì le prenotazioni per la prima dose sono in pratica raddoppiate.